“La popolazione di cinghiali e cervi in alcune zone della Sardegna sta crescendo eccessivamente, con gravi rischi per la popolazione, come si è visto in Sicilia, e per le coltivazioni. Per non parlare del rischio di diffusione di malattie che, partendo dagli animali selvatici, vengono trasmesse al bestiame da allevamento, con ulteriori gravi danni per la nostra economia”. Lo afferma, in una nota, il coordinatore regionale dei Riformatori Michele Cossa nel solco dell’emergenza nazionale. Per Cossa, quindi, “è urgente che la Regione permetta l’abbattimento controllato“.
Per centrare l’obiettivo, il numero uno dei liberal democratici, che è anche consigliere regionale, sollecita la Giunta affinché “venga messa in piedi una task force dotata di tutte le figure necessarie, in primo luogo veterinari e biologi, per verificare la situazione e chiedere all’Unione europea l’autorizzazione al prelievo controllato di cervi e cinghiali. Oggi la Regione paga fior di danari in risarcimenti per i danni subiti dai cittadini dalle incursioni degli animali selvatici: il prelievo controllato, oltre ai benefici sul piano ambientale, permetterebbe anche di realizzare introiti significativi”.