Un impegno formale davanti al Consiglio: “Riprendere una visione di Sardegna che è stata premiata dagli elettori, perché se siamo qui a governare la nostra amata regione è perché i numeri sono numeri e dicono che ne abbiamo diritto. E mi fa piacere che alcuni esponenti della minoranza lo abbiano ritenuto un programma condivisibile ed ambizioso. A dimostrazione che ci confronteremo, a volte anche aspramente sul come realizzarlo, ma non ci saranno divisioni pregiudiziali o ideologiche su cosa realizzare”. Alessandra Todde è intervenuta nell’Aula di via Roma nella replica al dibattito sulle dichiarazioni programmatiche, con alcuni esponenti dell’opposizione all’attacco della nuova Giunta. “Parole a vuoto, demagogia, libro dei sogni, superficialità, ingenuità, incompetenza, mancanza di visione, di idee e di progettualità. Queste sono alcune delle parole più utilizzate da alcuni esponenti della minoranza che hanno evidenziato quanto le mie dichiarazioni programmatiche siano state ritenute inadeguate o insufficienti”, ha detto la governatrice, che sottolinea quanto le sue dichiarazioni programmatiche abbiano “un vantaggio: la loro semplicità le rende comprensibili, controllabili, concrete. Uno schema semplice da utilizzare nel futuro per controllare l’avanzamento del nostro patto con i cittadini. Per misurare il nostro impegno e la nostra efficacia”. Sulla composizione della sua Giunta dice: “Sono orgogliosa degli assessori e certo, non è facile ascoltare giudizi di mediocrità quando nella precedente Giunta si sono raggiunte delle vette di competenza così elevate. E mi sorprendo dello scandalo suscitato da un assessore alla Sanità non sardo”. Ma Todde sottolinea: “Considerata la situazione della sanità sarda, con i bilanci mancanti di tutte le Asl dal 2022, che non trasmette i dati ad Agenas per il monitoraggio sempre dal 2022 non mi pare che essere sardi abbia fatto la differenza”.
Todde replica sul presunto maxi-staff su cui l’opposizione ha attaccato, “omettendo di ricordare che la legge vigente è stata ereditata dalla precedente legislatura. Ma voglio rassicurarvi: useremo le figure funzionali al lavoro che dobbiamo svolgere e molte non le nomineremo”. La governatrice poi elenca i primi passi della sua Giunta, in primis sulla sanità: “Abbiamo approvato l’adozione del programma di rilevazione e gestione delle infezioni in ambito chirurgico ed il piano di potenziamento della rete regionale di cure palliative. Abbiamo dato il via libera alla riapertura dei termini del procedimento di accreditamento delle strutture sanitarie destinate all’erogazione di cure domiciliari e alla programmazione della spesa pluriennale per il programma di potenziamento dei servizi di telemedicina previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza”, sottolinea la presidente della Regione. E sulla transizione energetica: “Vogliamo che lo sviluppo sulle rinnovabili sia guidato dalla nostra regione e crei benefici principalmente per i sardi e le imprese sarde e non per gli speculatori. Con la consapevolezza che dobbiamo superare due centrali a carbone e che il gas è necessario come energia di transizione. Per questo vogliamo creare la Società energetica sarda con la forma di multiutility, mutuando l’esempio di regioni che hanno già portato avanti questa scelta, come ad esempio l’Emilia-Romagna o il Trentino. Siamo consapevoli che per contrastare la speculazione sulle fonti rinnovabili serve una chiara identificazione di dove dislocare gli impianti. Il Governo ha violato il principio di leale collaborazione: è in ritardo di due anni e mezzo sulle aree idonee e questo ha creato un vuoto legislativo che ha favorito la speculazione”