Alcoa, riunione straordinaria del Consiglio a Roma prima di vertice Mise

Riunione straordinaria – anche se informale – del Consiglio regionale della Sardegna a Roma il 24 novembre a sostegno della vertenza Alcoa. L’appuntamento è fissato alle 16 nella sede romana della Regione, un’ora prima di un vertice fra le organizzazioni sindacali e il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi. Lo ha annunciato il presidente dell’Assemblea sarda Gianfranco Ganau, raccogliendo la proposta del capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, al termine dell’incontro fra i capigruppo, i sindacati del settore energetico, una delegazione di lavoratori ex Alcoa, reduci dall’ennesima protesta sotto il palazzo di via Roma, e gli amministratori locali del Sulcis-Iglesiente.

Durante la riunione, il sindacalista della Cgil Roberto Puddu ha insistito molto sulla tempistica della difficile vertenza. “Sappiamo che l’incontro del 24 al Mise non sarà risolutivo ma sappiamo anche – ha ammonito – che se entro il 31 dicembre Governo ed Unione europea non definiscono uno strumento per abbattere i costi energetici non si chiude la vendita di Alcoa alla multinazionale Glencore e nel nostro territorio va a picco un tessuto industriale con 3.000 occupati diretti e circa 9.000 nell’indotto: ecco perché serve urgentemente un segnale forte delle istituzioni”. Forte preoccupazione anche dalla Cisl “per i tanti segnali che ci inducono al pessimismo – ha chiarito Fabio Enne – Il tempo a disposizione è pochissimo – ha aggiunto – il 25 novembre il ministro Guidi dovrà essere a Bruxelles per trattare la questione dei costi energetici e quella potrebbe essere l’ultima spiaggia non solo per Alcoa ma per tutta la Sardegna”. A nome della Uil Daniela Piras ha auspicato un intervento immediato del presidente del Consiglio Matteo Renzi, “un intervento che non ha alternative per portare al successo un negoziato con l’Unione europea”, ha sottolineato. La partita energia sta a cuore anche al presidente del Consiglio regionale. “Siamo l’unica Regione senza metano – ha ricordato Ganau – e i costi energetici pesano su imprese e famiglie sarde come in nessun’altra realtà del territorio nazionale, per questo è essenziale confermare il regime di essenzialità degli impianti sardi e inquadrarlo come passaggio fondamentale della vertenza-Sardegna”.

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