Alcoa, operai davanti al poligono militare di Teulada: «Meno guerre e più lavoro»

Ore 15,00. Chiederanno un incontro al prefetto di Cagliari i sindacati Alcoa. ”Siamo stati ricevuti dal comandante del poligono – racconta Rino Barca, segretario della Fsm Cisl – al quale abbiamo espresso le nostre preoccupazioni, la nostra situazione e il disagio in cui vivono centinaia di famiglie. Nel corso dell’incontro abbiamo spiegato che la nostra protesta non è contro i militari, che sono lavoratori, ma un modo per sensibilizzare la politica verso un’azione che guardi più al lavoro e meno alle esercitazioni militari”.

Dopo l’incontro, la decisione di lasciare il presidio e rientrare nel Sulcis Iglesiente. ”Adesso chiederemo un nuovo incontro al prefetto di Cagliari – prosegue ancora Barca – perché la situazione che si vive nel Sulcis è preoccupante e disperata ed è necessario trovare soluzioni immediate”. Tra le richieste avanzate dai sindacati dei metalmeccanici la ripresa delle trattative per la cessione dello stabilimento di Portovesme, ”con un ruolo da protagonista esercitato dal governo nazionale”, la questione legata all’avvio delle bonifiche ambientali, le infrastrutture e gli ammortizzatori sociali.

Ore 11,18. Il colonnello Sandro Branca dice che loro, come istituzione, non possono portare sollievo alla vertenza ma che è suo dovere ascoltare le motivazioni. “Sono sardo come voi e concordo con voi: è giusto che si faccia tutto quello che è possibile per risolverla quanto prima”. Rino Barca, Cisl: “Chiediamo sostegno anche all’autorità militare ospitata nel nostro territorio perchè le famiglie sono allo stremo delle forze”. Daniela Piras: “Le chiediamo di fare da tramite presso le istituzioni per una drammatica situazione che ormai non è più solo una vertenza industriale.” Branca: “Qui da noi vengono distribuite 800 buste paga tra civili e militari con ricadute economiche sul territorio. Le produzioni locali dovrebbero avere uno sbocco economico nel territorio. Abbiamo necessità di addestrarci ma rispettando le misure di sicurezza e d’impatto ambientale. Le aziende locali dovrebbero avere la possibilità di vendere i propri prodotti in loco. Oggi stesso girerò le vostre istanze ai miei superiori, alla Prefettura e enti civili dandovi tutta la solidarietà del comando militare di Teulada.”

Ore 10,33. Una ventina di persone, tra operai e sindacalisti, è entrata nel poligono di Teulada per essere ricevuta dal comandante della base militare, il colonnello Sandro Branca.

Ore 10,16. Gli operai hanno chiesto un incontro con il comandante della base. Fuori dal poligono, si ripete una sola cosa: “E’ vergognoso che lo Stato destini una marea di risorse per le esercitazioni militari e non trovi finanziamenti per far ripartire un’impresa vitale per il territorio del Sulcis”. In buona sostanza, il grido è uno: “Meno guerre e più lavoro”. Operai e sindacati reclamano anche “un reale avvio del Piano Sulcis, attraverso erano previsti tutta una serie di investimenti infrastrutturali che non sono stati ancora avviati”.

Ore 10,05. Gli operai di Alcoa hanno raggiunto il poligono di Teulada, presidiato dalle forze dell’ordine.

Ore 9,30. Hanno cambiato programma, gli operai dell’Alcoa: niente mobilitazione su Cagliari. Una colonna di un centinaio di macchine si sta percorrendo la Sulcitana per arrivare al Poligono militare di Teulada.

Si preparano a una nuova giornata di mobilitazione, gli operai dell’Alcoa. Sarà ancora una volta protesta a Cagliari. In duecento si sono ritrovati davanti ai cancelli della fabbrica, a Portovesme, e stanno decidendo quali iniziative di protesta organizzare durante la giornata.

a cura di Carlo Martinelli

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