La Regione ha raggiunto gli obiettivi del Piano di Sviluppo Rurale 2013-2017. “Sono stati spesi 1278 milioni su 1284, pari al 99% delle somme disponibili“. Lo ha annunciato l’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi che, sentita in audizione dalla Commissione Agricoltura, ha sottolineato che “si tratta di un risultato straordinario, se si considera che nel 2013 le risorse ancora da impegnare ammontavano a circa 540 milioni di euro”. “In questi giorni sono circolate tabelle che parlano di 11,5 milioni di euro non spesi – ha precisato – in realtà i soldi che dovranno essere restituiti ammontano a poco più di 6 milioni, gli altri 5,5 riguardano contenziosi che potrebbero concludersi positivamente. In ogni caso, la Sardegna raggiunge un risultato storico: la quasi totalità delle risorse è stata utilizzata con una grande fetta destinata agli investimenti”.
Le migliori performance si sono registrate negli assi 2 (Ambiente e governo del Territorio) e 3 (Diversificazione produttiva) con il 100% delle risorse spese. Bene anche l’asse 1 (Competitività) che ha raggiunto il 99,7%. Qualche criticità invece sull’asse 4 (Sviluppo Locale) nel quale sono rimasti in cassa 6 milioni di euro. “Abbiamo liquidato circa 930 domande – ha spiegato Falchi – ne sarebbero bastate 300 in più per consentire di esaurire la dotazione finanziaria a disposizione. La Sardegna è comunque una delle regioni italiane che è riuscita a spendere di più nell’ultimo periodo”. Tra gli interventi più importanti finanziati con il Psr 2007-2013 rientrano l’infrastrutturazione tecnologica delle aree rurali con la banda ultralarga, l’ammodernamento delle aziende agricole, l’acquisto di 277 mezzi per i comuni periferici, il ripristino delle strutture aziendali danneggiate dal ciclone Cleopatra. Bene anche la misura 112 per il primo insediamento in agricoltura: “Oltre duemila giovani hanno ottenuto un finanziamento dei loro progetti – ha concluso – entro il mese di marzo partiranno i primi bandi del nuovo Psr”.