Agenzia sarda delle Entrate, schieramenti divisi sull’efficacia

Schieramenti divisi sull’efficacia dell’Agenzia sarda delle entrate, approvata ieri dal Consiglio regionale: la maggioranza difende la legge, presentata nel 2012 con un’iniziativa popolare, osservando che ci sarà un controllo più diretto delle entrate fiscali, mentre l’opposizione punta il dito contro quello che definisce “un nuovo carrozzone”.

“Vogliamo arrivare all’accertamento e riscossione delle entrate – ribadisce l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci – ma un passo avanti è stato già fatto con le norme di attuazione dello Statuto per il riversamento diretto di quanto riscosso. La bozza del decreto c’è già e contiamo di arrivare all’incasso diretto a metà del 2017. Lavoreremo da subito per questa prospettiva”.

“È una buona legge – sottolinea l’esponente della Giunta – che prevede uno strumento importante molto utile alla nostra regione che deve passare da una lamentazione continua per far valere i propri diritti, ora siamo preparati per farlo”. Anche il capogruppo del PdS, Gianfranco Congiu, sottolinea questo aspetto: “Ci presentiamo con parità di armi davanti a un ministero che ci ha fatto bere qualunque cosa”. Secondo la consigliera del Centro democratico, Anna Maria Busia, “l’Agenzia si inserisce nella contrapposizione tra Stato e Regione”. “E’ un’opportunità per gestire in modo certo e diretto le ricchezze prodotte in Sardegna – spiega ancora Augusto Cherchi del Partito dei Sardi – Pone fine alla sleale arroganza dello Stato italiano e contiene profili di sovranità fiscale”. Il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, parla di “uno strumento in più per sollevare la contestazione sulla vertenza entrate che non ha prodotto grandi effetti”. Dai banchi dell’opposizione, Luigi Crisponi (Riformatori) vede nell’agenzia “un altro carrozzone. Un altro mostro e un inutile tassello nel variegato mondo della burocrazia regionale”. “L’agenzia non serve a portare più entrate – ha tuonato Marco Tedde (Fi) – ma a spendere 2,5 milioni di euro all’anno”.

“Non voglio partecipare alla rottamazione di un sogno che è la proposta di legge popolare presentata nel 2012 – ha spiegato Angelo Carta capogruppo Psd’Az – la mia è una bocciatura strategia che non esiste”. Infine il capogruppo di Fi, Pietro Pittalis ha chiosato: Al di la dei toni trionfanti praticamente è stato sostiuito un servizio che non funzionava all’interno dell’assessorato della Programmazione”. L’opposizione boccia la nuova Agenzia senza sè e senza ma. “Altro che semplificazione: la maggioranza – attacca il capogruppo di Fi Pietro Pittalis – istituisce un’agenzia delle entrate che non serve a niente, perché è lo Stato a incassare i soldi delle tasse. E’ una spesa inutile, diventa solo un altro poltronificio per tenere unita, all’insegna della spartizione, una maggioranza composita ed eterogenea. Con la legge di oggi – denuncia l’esponente della minoranza – i sardi si trovano solo una spesa in più. L’agenzia delle entrate è il monumento alla più grande disfatta della storia dell’Autonomia da parte di una giunta regionale che ha ritirato tutti i ricorsi, che ha fatto lo sconto allo Stato e che ha perfino rinunciato agli effetti delle sentenze favorevoli alla nostra isola”.

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