Affitti non pagati, fondo della Regione: bonus Covid se perso il 30% del reddito

Si amplia la platea delle famiglie in affitto e in condizioni di morosità che possono beneficiare delle misure a sostegno del mantenimento dell’alloggio residenziale. La Giunta regionale ha infatti previsto di far rientrare tra i beneficiari del ‘Fondo per gli inquilini morosi incolpevoli‘ anche coloro che a causa dell’emergenza Covid-19, pur non essendo destinatari di provvedimenti esecutivi di sfratto, hanno subito una perdita del proprio reddito ai fini Irpef superiore al 30 per cento. La contrazione deve essere riferita al trimestre marzo-maggio 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Chi richiede l’accesso al beneficio deve anche dimostrare di non avere sufficiente liquidità per il pagamento del canone di locazione (e/o degli oneri accessori).

“La misura nasce per alleviare le situazioni di forte disagio aggravate dall’emergenza in corso – spiega il presidente Christian Solinas -. Il Covid ha generato nuove categorie di persone in condizioni di fragilità economica. Le difficoltà e la gravità del momento storico che stiamo vivendo impone tempestività nell’agire ed efficacia delle misure di sostegno scelte e adottate per mitigare gli effetti della crisi. Con questa misura – continua il governatore – vogliamo sostenere tutte quelle famiglie sarde già in condizioni di difficoltà e la cui capacità reddituale risulta gravemente compromessa dalla crisi, dando una risposta concreta e immediata a chi oggi chiede attenzione, sostegno e aiuto da parte della Regione”.

Gli inquilini potranno attestare la riduzione del reddito, e quindi accedere al contributo messo a disposizione dalla Regione, attraverso un’autocertificazione. In ragione del fatto che i Comuni hanno potuto pubblicare il proprio bando solo negli ultimi mesi del 2020, la Giunta ha stabilito di dare copertura finanziaria alla nuova categoria di beneficiari (famiglie in condizione di disagio economico e abitativo a causa del Covid) oltre che con le risorse statali del 2020 già a disposizione dei Comuni ad alta tensione abitativa (Ata), anche con le risorse regionali del 2021, limitatamente alle domande presentate alle amministrazioni comunali entro il 31 maggio 2021. (ez)

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