La fusione degli aeroporti sardi entra nel cuore dello scontro in Consiglio regionale, diventando uno dei temi centrali nella discussione generale sulla Finanziaria da circa 10 miliardi. Al centro della contesa, i 30 milioni di euro previsti dalla manovra per consentire alla Regione di acquisire quote nella futura holding che gestirà i tre scali isolani.
A difendere lo stanziamento, il consigliere regionale del Partito Democratico Valter Piscedda, che ha spiegato come l’intervento sia frutto di una scelta politica precisa. “Abbiamo costruito questa Finanziaria sia sulla base delle cose che abbiamo detto in campagna elettorale, sia sulle contingenze che ci arrivano – ha dichiarato –. E ci sono anche scelte politiche, come quella tanto vituperata e criticata della posta dei 30 milioni per la questione aeroporti. Ma io penso ormai che abbiate tutti capito che abbiamo deciso di farlo, e quella posta serve per supportare questa scelta”.
L’opposizione è andata all’attacco. Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha messo in dubbio l’efficacia dell’investimento: “Questi 30 milioni saranno fermi per fare un’operazione che lascia molti dubbi. Utilizziamoli invece per tagliare le tasse aeroportuali, significherebbe portare due milioni di turisti in più in Sardegna e creare sviluppo”. Dello stesso avviso anche Angelo Cocciu di Forza Italia: “La maggioranza sta brindando a questa fusione, ma è un grave errore. La società unica penserà solo a far sopravvivere gli scali che producono utili. Gli aeroporti più deboli, come Alghero, subiranno tagli devastanti”. Umberto Ticca, capogruppo dei Riformatori sardi: “La questione aeroporti è enorme, come è enorme la cifra stanziata senza un piano strategico chiaro. Mi chiedo se con questi 30 milioni puntiamo ad avere un ruolo. Saremo un socio di peso o uno scendiletto? Governeremo i processi o saremo delle comparse? Perché, se è così, tanto vale farlo gratis”.