“La Commissione europea oggi conferma ciò che diciamo da mesi: gli aiuti di Stato alle compagnie aeree sono possibili, purché rispettino le regole già note dal 2005 e ribadite nel 2014. Gli aiuti devono rispondere a uno dei due criteri: perseguire un interesse generale come quello dello sviluppo economico o dell’ accessibilità di una Regione, oppure l’aiuto deve essere compatibile con il comportamento di un Operatore in una economia di mercato (MEO). A queste precondizioni va aggiunta la necessità di rispettare le procedure di gara volte ad assicurare trasparenza, concorrenza e non discriminazione tra le imprese”, lo dice in una nota l’eurodeputato del Pd Renato Soru.
“Facciamo chiarezza: quello che arriva da Bruxelles oggi è un siluro per l’ex giunta di centrodestra guidata da Cappellacci che ha voluto stravolgere il sistema precedente di sostegno al traffico aereo da e per la Sardegna, già sperimentato fino al 2010, verificato e considerato legittimo dalla Commissione. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: disagi per i sardi che viaggiano, crollo dei voli e dei passeggeri negli aeroporti, rivolta dei territori a maggior vocazione turistica. E oggi arriva il provvedimento della CE che impone alle compagnie low cost di restituire i finanziamenti illegittimamente avuti dalla Regione: decisione quest’ultima dagli esiti imprevedibili circa il futuro delle low cost in Sardegna”, continua Soru.
“Dopo aver affondato la Saremar con la demagogia della “flotta sarda”- il cui fallimento grava ancora in particolare modo sulle spalle dei lavoratori-Cappellacci rischia di affondare anche le low-cost . Sono due i punti principali che emergono dalla nota – prosegue Soru- il primo è che gli aiuti dati dalla Giunta Cappellacci a determinate compagnie aeree nel periodo 2010-2013 erano illegittimi. Il secondo punto, ora più importante per il futuro dell’economia sarda, è altrettanto chiaro:“Gli aiuti di Stato alle compagnie aeree possono essere giustificati e compatibili purché rispondano a uno dei criteri sopra richiamati, e siano concessi nel rispetto delle necessarie procedure”.
“Lo diciamo da mesi: le norme europee non impediscono alle Regioni di sostenere lo sviluppo del traffico aereo tramite trasferimenti agli aeroporti per opere infrastrutturali, o per il finanziamento delle compagnie low cost. E non impediscono nemmeno una sana politica volta a garantire il diritto alla mobilità dei sardi attraverso i provvedimenti per la continuità territoriale con Roma e Milano (ct1) e per gli altri aeroporti italiani particolarmente utili alla Sardegna (ct2)”, dice ancora Soru.
“Occorre allora mettere fine ai personalismi all’arroganza e alle polemiche e preparare il più rapidamente possibile un nuovo provvedimento, questa volta concertato con la Commissione e rispondente alle regole Europee, note da tempo ed ulteriormente ribadite quest’ oggi, affinché il diritto alla mobilità dei Sardi e allo sviluppo dei territori venga immediatamente ristabilito. Rilancio quindi l’appello già fatto a Gennaio, sperando che non cada nel vuoto”, conclude l’europarlamentare.