L’acqua che esce dai rubinetti dello stabile che ospita parte degli uffici dell’assessorato regionale al Lavoro, in via San Simone a Cagliari, non è potabile. Lo comunica la Asl dopo aver fatto dei campionamenti e aver trovato tracce di batteri oltre la norma. Il serbatoio da cui attinge l’acqua l’immobile è lo stesso che serve il vicino centro commerciale “Auchan” di Santa Gilla. Serbatoio che da quattro anni non viene né svuotato, né disinfettato. Dopo la prima denuncia le sigle sindacali (Uil Fpl, Sadirs, Fedro) in una nota chiedono di sapere quali misure urgenti “siano state intraprese al fine di garantire la sicurezza e l’incolumità dei lavoratori dal punto di vista sanitario, ed impedire che si verifichino emergenze sanitarie e di igiene pubblica”. Nello stesso documento si cita la presenza di “batteri enterococchi e di escherichia coli“. Tra le misure delineate anche quella della “chiusura dei locali”.
La denuncia di Forza Italia. Sul caso intervengono anche Paolo Truzzu e Gianni Lampis, consiglieri regionali di Fratelli d’Italia-An. La domanda che si pongono è questa: “Sono stati avvisati dei pericoli nell’utilizzo di quell’acqua i lavoratori dell’Assessorato e i dipendenti della città mercato?” . Quella degli esponenti del movimento di Giorgia Meloni è solo l’ultima denuncia sulle “condizioni disastrose” in cui si trova la nuova sede del Lavoro. A fine anno scorso avevano presentato un’interrogazione per chiedere chiarimenti sulla scelta, di cui non si capiva né la logica, né la convenienza per le casse regionali, di trasferire a Santa Gilla, in un immobile privato, gli uffici dell’Assessorato. E solo un mese fa avevano segnalato le difficili condizioni in cui sono costretti a lavorare i dipendenti.
“La soluzione di smembrane l’assessorato al Lavoro tra via San Simone e viale Trieste, non è da principio sembrata sensata per la funzionalità degli uffici, né comoda per l’utenza che deve raggiungere una zona scarsamente servita dai mezzi pubblici – ricordano i consiglieri d’opposizione – ora, dopo i problemi di logistica denunciati dai sindacati dei dipendenti, si aggiunge questo allarme per l’acqua non potabile”.
“Il trasferimento nella nuova sede degli uffici, che da subito era parsa una scelta infelice, ora appare proprio una decisione disastrosa”, concludono. “Diamo il nostro sostegno ai sindacati nelle loro reiterate denunce sulle condizioni dello stabile ed esprimiamo la nostra vicinanza ai lavoratori costretti a operare in questo contesto e vorremmo sapere se il sindaco Zedda, nel suo ruolo di autorità sanitaria locale, sia stato informato e in che modo intenda intervenire”.