Cassaintegrazione: trovati i soldi, l’Aula dice “sì”. Fine della protesta Alcoa

La maggioranza di centrodestra in Consiglio regionale salva Ugo Cappellacci e la sua Giunta: i soldi per la cassaintegrazione sono stati trovati. In tutto 42 milioni, di cui 30 verranno spesi quest’anno, mentre i restanti 12 nel 2014. Obiettivo: garantire la cassaintegrazione in deroga (Cig) ai 30mila sardi che vivono grazie agli ammortizzatori sociali. In Consiglio regionale si vota subito, il “sì” è unanime. Tanto che gli operai hanno deciso di fermare la protesta, per ora.

L’accordo sulla Cig è arrivato poco prima di mezzogiorno, quando il presidente dell’Aula Claudia Lombardo ha incontrato una delegazione di lavoratori insieme ai capigruppo dell’Aula. E qui il centrodestra ha giocato le proprie carte, con l‘approvazione di una nuova leggina, visto che il governo Letta ha bocciato la precedente, perché i fondi per la cassaintegrazione erano stati coperti attraverso i bilanci futuri facendo ricorso a quella che viene chiamata “finanza creativa”.

Insomma, la pezza è messa al lavoro della Giunta, contro la quale si è scatenata da ieri la furia degli operai. Ma adesso la strada è in discesa, anche sul fronte Alcoa, dove la Cig è vitale per i lavoratori dell’indotto, cioè quelli che erano assunti nelle ditte appaltatrici.

Al momento la protesta degli operai è congelata, il presidio di viale Trento, sotto il palazzo della Regione, è sciolto. Domani, comunque, tornano tutti Cagliari. Di mattina c’è l‘incontro con l’assessore al Lavoro, Mariano Contu. E si parlerà proprio della leggina. Insomma, si attende che l’esponente della Giunta ufficializzi a nome dell’Esecutivo la copertura della Cig. Alle 15,30, invece, i lavoratori vedranno il presidente Ugo Cappellacci per chiedere certezze sul rilancio dell’azienda, la cui produzione è ancora bloccata.

Intanto ci sono le prime reazioni nel centrodestra, proprio sul fatto che la maggioranza in Consiglio abbia fatto sponda con l’Esecutivo di Cappellacci. Il capogruppo Udc-Fli, Giulio Steri, dice che “la presidenza della Giunta ha fornito garanzie di avere interloquito con il Governo per superare i rilievi del ricorso alla Corte Costituzionale”. Il capogruppo Pdl-Fi, Pietro Pittalis, ricorda “il lavoro fatto dalla Giunta regionale in questi giorni” e sottolinea che “la soluzione trovata è definitiva”.

Dal fronte dell’opposizione, Giampaolo Diana, capogruppo Pd, chiarisce il percorso seguito con la leggina: “Viene eliminato il carattere strutturale della norma impugnata dalla presidenza del Consiglio dei Ministri e il testo portato in Aula configura un’anticipazione delle risorse del Governo“. Diana già nell’incontro coi lavoratori ha annunciato il voto favorevole del centrosinistra. Non solo: una soluzione analoga l’aveva suggerita ieri lo stesso esponente democratico, ma la maggioranza aveva respinto la proposta. Adesso è chiara la ragione: nel centrodestra non si erano ancora messi d’accordo su quale percorso seguire.

I sindacati: “Un passo avanti, ma non una vittoria”. Dopo lo scioglimento del presidio, l’attenzione dei sindacati si sposta verso gli incontri di domani e l’assemblea di venerdì. ”Quello di oggi è un passo avanti ma non possiamo considerarlo una vittoria – spiega Rino Barca, segretario provinciale e regionale della Fsm Csil – perché è vero che per domani ci saranno i due incontri, uno la mattina per discutere di ammortizzatori sociali e corsi di riqualificazione per il personale dell’indotto Alcoa, e uno la sera con il governatore Cappellacci, ma è anche vero che ci devono essere date le risposte alle nostre domande”. Che, come aggiunge l’esponente della Cisl, riguardano ”la trattativa con la Klesch, l’incontro al ministero, le infrastrutture, le bonifiche e il piano Sulcis”. Dello stesso avviso anche Roberto Forresu, segretario provinciale della Fiom Cgil che guarda soprattutto agli appuntamenti futuri della vertenza. ”Abbiamo raggiunto una tappa – dice – ma la vertenza deve essere ancora affrontata. E, naturalmente l’attenzione resta alta, soprattutto perché in gioco c’è il futuro di centinaia di lavoratori e delle loro famiglie”. Quanto alla mobilitazione il sindacalista spiega che ”il fronte dei lavoratori è compatto e non staremo a guardare. Soprattutto perché non c’è più tempo da perdere”.

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