Accantonamenti, ultimo atto a Roma: oltre due miliardi nelle casse regionali

Sembra essere ormai giunto l’epilogo per la vertenza accantonamenti che già da giovedì potrebbe tagliare il traguardo grazie all’accordo siglato tra Regione e Governo che porterà nell’Isola 2,1 miliardi di euro. Una cifra importante, in grado di risolvere numerosi problemi finanziari ed è per questo che il presidente, Christian Solinas, sta cercando di stringere i tempi e chiudere in settimana la partita. Dopodomani Solinas sarà all’incontro con il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, e il vice ministro dell’Economia, Antonio Misiani, per siglare l’accordo definitivo, anche se “la quadratura è ancora da ultimare”, dice il governatore, che vorrebbe evitare ulteriori rinvii anche in previsione della Finanziaria nazionale: “Chiudendo adesso – spiega – ci sarebbe il tempo di fare emendamenti”.

Nel dettaglio, sugli accantonamenti dell’anno scorso e di quest’anno, Solinas vorrebbe ottenere 400 milioni di euro per poi arrivare l’anno prossimo a gestire la trattative come il modello Sicilia che tradotto in cifre significherebbe un contributo annuale da parte della Regione alla finanza pubblica pari all’1,4 per cento del Pil. Significherebbe un risparmio di 153 milioni di euro ogni anno. Ma con oltre due miliardi di euro a disposizione, per la Regione è il momento di cominciare a fare una ricognizione sulle emergenze che necessitano di risorse. In cima alla lista c’è soprattutto un piano di opere infrastrutturali per colmare gli svantaggi dell’insularità come “strade, scuole, beni archeologici, ma anche risorse per l’edilizia sanitaria”.  Per questi interventi il governatore ha richiesto una cifra che si aggira intorno a 1,6 miliardi di euro da suddividere in dieci anni con il bilancio pluriennale. C’è poi un’altra questione e riguarda la sanità e più precisamente i 76 milioni di euro che la Giunta precedente aveva utilizzato per il piano di disavanzo con i fondi di sviluppo e coesione, ma senza avere l’autorizzazione del Cipe. Ed è proprio su questo ultimo passaggio che Solinas chiederà che arrivi il via libera del Comitato interministeriale.

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Risorse anche per gli enti locali, visto che attualmente la Sardegna non rientra tra i destinatari dei fondi statali per le Province: “Stiamo trattando su quanto lo Stato dovrà versare ogni anno”, annuncia Solinas. La chiusura dell’accordo vincolerà la Regione al ritiro dei ricorsi contro lo Stato e lo Stato a ritirare i suoi pendenti dinanzi alla Corte costituzionale: “Se riusciremo a chiudere – conclude il presidente – sarà un grande successo”.

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