10) Nel presentare la coalizione ha indicato le due donne che guideranno la lista degli amministratori e quella civica: Valentina Sanna, ex presidente dell’assemblea regionale del Pd, e Romina Congera, ex assessore al Lavoro della prima giunta Soru. Non teme che “Sardegna possibile” diventi l’approdo dei delusi del centrosinistra che cercano una nuova collocazione?
“Non abbiamo alcuna preclusione verso persone che hanno ben amministrato o che non hanno responsabilità dirette nella cattiva amministrazione degli ultimi vent’anni di governo regionale e non preferiamo a priori un’area politica piuttosto che un’altra. Romina Congera, che era precaria prima di fare l’assessore e precaria è tornata a essere dopo aver terminato l’incarico, non ha ruoli politici né tessere da quattro anni. Valentina Sanna ha dimostrato chiaramente di saper criticare le logiche di spartizione del partito in cui ha militato. Se ciascuna di loro avesse voluto trovare una sistemazione comoda avrebbe potuto trovarla agevolmente stando dov’era. Aver corso il rischio di far nascere un’esperienza nuova come Sardegna Possibile, un soggetto che non ha il potere di promettere nulla a nessuno, fa onore al loro coraggio e alla loro voglia di rimettersi in gioco”.
11) Per saggiare la reale volontà dei vari ex che si sono avvicinati a voi di collaborare con spirito di servizio, avete provato a chiedere loro di ’stare fermi un giro’, cioè di non candidarsi?
“Candidarsi non è una specie di premio, una cosa ambita da concedere con parsimonia. Invece è una rogna costosa e faticosa e richiede molta disponibilità di tempo da sottrarre al lavoro e alla famiglia senza la minima certezza di ottenere un risultato. Ci si espone a critiche e anche a calunnie e si deve chiedere fiducia a un elettorato che non si fida più di nessuno. Chi accetta l’invito a fare tutto questo in una coalizione nuova come la nostra sta già dimostrando tutta la buona fede che serve. Fatico a comprendere il motivo per cui qualcuno che si avvicina per lavorare con noi dovrebbe dimostrare buona fede non candidandosi”.