Vaccini: arrestato su mandato Usa, difesa chiede domiciliari ‘non pesi caso Uss’

Milano, 28 lug. (Adnkronos) – Arresti domiciliari con braccialetto elettronico. E’ la richiesta formulata dagli avvocati Enrico Giarda e Simona Candido, difensori di Zewei Xu, l’informatico cinese di 33 anni arrestato all’aeroporto di Malpensa lo scorso 3 luglio su mandato degli Stati Uniti, con l’accusa di spionaggio, in particolare delle attività legate alla ricerca per un vaccino anti-Covid. Davanti ai giudici della quinta sezione penale della corte d’Appello di Milano, i legali si sono opposti alla conferma del carcere formulata dalla Procura generale e legata alla “pericolosità sociale” dell’uomo che si è sempre dichiarato estraneo ai fatti.

In particolare l’avvocata ha ribadito che il trentatreenne, in vacanza in Italia con la moglie – la coppia ha potuto parlare brevemente al termine dell’udienza ed entrambi si sono lasciati andare a qualche lacrima – “è qui con un viaggio programmato e un visto turistico” e ora l’assenza di radicamento “è stata sanata e rafforzata – aggiunge il legale Giarda – con un immobile in locazione”. Un appartamento in affitto che è condizione necessaria per chiedere i domiciliari e provare a fargli lasciare la cella dove si trova da 25 giorni, in attesa della procedura di estradizione.

L’avvocato Giarda ricorda che “l’attualità e la concretezza del pericolo di fuga non sussiste” e soprattutto – con un riferimento implicito alla vicenda di Artem Uss, fuggito dai domiciliari con ‘ripercussioni’ sui giudici che decisero di attenuare la misura cautelare – che va valutato ogni caso. Siamo consapevoli che si debbano soppesare interessi differenti, anche di natura diplomatica, ma sebbene ci siano stati dei precedenti che non sono giovanti per la nostra istanza vanno soppesati con il singolo caso e il nostro assistito non può essere penalizzato della libertà personale”. I giudici si sono riservati su Zewei Xu, la decisione è attesa a breve.

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