Ue: Picierno a Italia dei conservatori, ‘confronto è senso profondo integrazione europea’

Roma, 27 set.-(Adnkronos) – “Trovo davvero preziosa e importante ogni occasione di confronto che serve anche poi a superare una polarizzazione identitaria di cui anche il Paese inizia ad avvertire la stanchezza, che impoverisce oggettivamente la nostra democrazia”. Il confronto “è esattamente il senso più profondo del processo di integrazione europea. Il tentativo di assorbire le differenze in una presunta unicità è un’idea dell’Europa e dei suoi principi ispiratori che non corrisponde alla realtà”. Così Pina Picierno (Pd), vicepresidente del Parlamento europeo, in un videomessaggio inviato a ‘L’Italia dei conservatori’, la due giorni di dibattiti e incontri promossa dalla Fondazione Tatarella e Nazione Futura, giunta alla sua quarta edizione.

“La crisi degli stati e delle sovranità nazionali con cui facciamo i conti da decenni – prosegue – non è stata decisa in qualche oscuro ufficio di Bruxelles, è in realtà la storia delle nazioni, è l’interdipendenza di uno sviluppo economico globale potente a determinare quella crisi. Io credo fermamente che qualunque tentativo di portare indietro le lancette della storia porta con sé conflitti, controversie che sono quotidianamente sotto i nostri occhi”. “Oggi, quello che c’era sembrato non oggetto di rischi per lungo tempo è sotto pressione per minacce esterne e anche interne. La sovranità nazionale sembra sempre più in affanno. Dunque l’Europa è la risposta, ma un’idea di Europa che supplisce ai deficit degli stati con regole e istituzioni. La sovranità di comodo, da attivare all’occasione, non è una risposta sufficiente. Non è la mia idea di Europa e non è nemmeno l’Europa di cui abbiamo bisogno in un tempo che è diventato sempre più grande e sempre più terribile”.

“Se è vero che la crisi degli stati nazionali è irreversibile, come io credo, e se è vero che abbiamo bisogno di autonomia in un mondo che tenterà sempre di più di schiacciarci nella morsa protezionista e aggressiva delle potenze globali, noi abbiamo bisogno di un’Europa dalla piena e compiuta sovranità. Possiamo lasciarci alle spalle un dibattito inconcludente tra euro-ottimisti che non hanno visto arrivare crisi e pericoli ed euroscettici che non hanno colto le opportunità di risolvere la debolezza delle Nazioni nella forza di un continente sovrano, federale, ispirato ai principi di libertà e di democrazia. Un dibattito inconcludente che ha lasciato le cose esattamente come erano”. “Nel mezzo restano però i bisogni dei cittadini europei”, a cui “non siamo stati in grado di dare risposte soddisfacenti”, conclude.

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