Roma, 1 set. (Adnkronos) – Quasi 11 milioni di italiani, più di uno su cinque, hanno rinunciato alle vacanze questa estate. Secondo un sondaggio sulle abitudini e sull’impatto dei rincari per la stagione 2025, realizzato da Izi, azienda di analisi e valutazioni economiche e politiche, il 22,4% degli italiani sono potenziali vacanzieri che, a causa dei rincari, hanno rinunciato a viaggiare. Per quanto riguarda le vacanze al mare, all’interno del 68,6 per cento che solitamente trascorre parte delle ferie in località balneari, ben 1 italiano su 4, ha rinunciato alle spiagge per i costi troppo elevati. Il 70% di chi ha cercato mete alternative all’estero lo ha fatto per i costi troppo elevati in Italia.
Alla domanda su quali incrementi dei prezzi abbiano influito maggiormente nelle scelte per queste vacanze estive, il 57,4% degli intervistati ha risposto che hanno pesato i rincari degli alloggi , il 49% quelli dei ristoranti ed il 42,5% ritiene che i costi dei servizi in spiaggia siano proibitivi . Il caro ombrelloni si fa sentire insomma , e quasi il 40 % degli intervistati ha optato per le spiagge libere come strategia di contrasto ai prezzi salati, mentre il 45,7 %, quasi un italiano su due, ha ridotto i giorni di vacanza a causa dei rincari generali e dell’inflazione percepita. Per il futuro , se i prezzi dei servizi dovessero mantenersi su livelli proibitivi, gli italiani privilegeranno vacanze in bassa stagione, per il 27,4%, o faranno vacanze più brevi e low cost, per il 23,2%.
“Certamente l’aspetto economico è il più rilevante nel cambiamento e nella riduzione delle vacanze per questa estate che si avvia alla fine”, dice Giacomo Spaini , presidente e ceo di Izi “Nella rinuncia alle vacanze di lungo periodo c’è però il consolidarsi di un trend che va in questa direzione ormai da tempo. I prezzi alti non aiutano la progressiva contrazione delle vacanze in un tempo sempre più breve e tutto ciò fa sì che anche l’offerta di servizi, sopratutto balneari, sia concentrata in un solo mese. È evidente dal nostro sondaggio la necessità di allungare la stagione , offrendo servizi per un numero di mesi adeguato alle potenzialità delle nostre spiagge. Solo così sarà possibile abbattere i costi e aumentare le presenze turistiche”.