Roma, 11 mag. (Adnkronos) – “Occorre una virata a 360 gradi e che si mettano le vele su un nuovo vento che sia in grado di dare ossigeno alle società. I due miliardi di risorse necessari a cui si faceva riferimento sono una quota che rispetto alla totalità dei finanziamenti è minima per la sopravvivenza del mondo dello sport”. E’ quanto afferma Bruno Molea, presidente Aics, durante il suo intervento all’evento digitale ‘Lo sport al centro della ripartenza del Paese-Ipotesi e prospettive per una rivoluzione culturale’ promosso da Asi, Associazioni Sportive e Sociali Italiane, in collaborazione con Adnkronos Comunicazione e Ciwas, Confederazione Italiana del Wellness e le Attività Sportive per la Salute.
“C’è stata un grande disattenzione da parte della politica nei confronti di quella che è realmente la pratica sportiva in questo Paese. C’è stata superficialità: da una parte si sostiene il grande sforzo dello sport in senso di coesione e volano economico, invece nel periodo Covid si è dimostrata poca incisività: io quotavo 1mln 260mila iscritti, in un anno si è ridotto del 30% la base associativa”, prosegue il n.1 dell’Aics.
“Non è stata data la grande attenzione che ci saremmo aspettati, lo stanziamento di 1 miliardi euro di cui 700 vanno alle palestre per ristrutturarle, lascia solo 300 milioni alle società sportive di base: nulla rispetto ai 14 milioni di praticanti all’interno delle società, una goccia nel deserto. Serve creare condizioni strategiche politiche diverse, con un nuovo panorama sistemico che possa promuovere lo sport nella giusta direzione togliendo le incongruità che oggi ci sono. Solo così se ne esce”, conclude.