Palermo, 4 gen. (Adnkronos) – Sono passati 25 giorni da quando è partito il presidio a Irosa, allo svincolo per Catania e Palermo, del comitato promotore per la legge che istituirebbe le Zone franche montane di Sicilia e i 132 sindaci dei Comuni coinvolti. Alla base della protesta la richiesta del via libera alla legge che permetterebbe di defiscalizzare tutte le attività imprenditoriali presenti nelle zone montane. Attualmente i 132 comuni sono in attesa che il ddl passi al vaglio del Parlamento dopo che è stato approvato all’unanimità all’Assemblea regionale siciliana a dicembre 2019. Oggi al presidio sono presenti esponenti politici di Valledolmo e Zafferana Etnea. “L’istituzione delle Zfm è lo strumento attraverso il quale si può garantire la crescita di territori e comunità come la nostr – dice dal presidio Peppuccio Catania, presidente del Consiglio comunale di Valledolmo (Palermo) – che per decenni hanno subito l’attrattività dei grossi centri e dei capoluoghi. Si potrà così garantire ai giovani, con una fiscalità di sviluppo, la possibilità di restare nei centri minori, in ambienti sani e puliti”. “Le Zfm sono uno strumento importantissimo per i nostri territori – aggiunge l’assessore al Turismo di Zafferana Etnea (Catania) – Molti giovani vogliono restare nei propri paesi. La Sicilia non può perdere questa importante opportunità: oggi più che mai bisogna ripartire dai territori”.
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