Sanità: Malavasi (Pd), ‘no commissariamento Agenas serve rispetto istituzioni’

Roma, 23 set.-(Adnkronos) – “Con il decreto in esame siamo di fronte all’ennesimo commissariamento deciso dal governo Meloni: il 65esimo dall’inizio della legislatura. Una scelta che non nasce dall’urgenza, ma da una logica di accentramento e di controllo che svuota di fatto il ruolo delle istituzioni territoriali e mortifica il confronto democratico”. Lo ha detto in Aula alla Camera la deputata dem Ilenia Malavasi, componente della commissione Affari sociali esprimendo il voto di astensione del gruppo del Pd sul decreto recante misure urgenti per il commissariamento dell’Agenas e per il finanziamento dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù.

“Il governo – prosegue – non ha voluto né programmare né ricercare un’intesa con le regioni, come invece prevede la prassi consolidata. È grave che un’agenzia strategica come Agenas, che opera a stretto contatto con le Regioni e monitora l’attuazione della riforma territoriale del DM 77 e del Pnrr, venga commissariata senza un percorso di condivisione. Questo conferma un metodo miope, che tradisce incapacità di governare la sanità pubblica e rischia di avere ricadute pesanti sui cittadini, già oggi costretti a liste d’attesa insostenibili e a disuguaglianze territoriali sempre più marcate. Il Pd ha presentato in commissione emendamenti di buon senso, per limitare la durata del commissariamento, prevenire conflitti di interesse e garantire trasparenza, ma il governo ha scelto la via del muro contro muro, respingendo ogni proposta”.

“Di fronte a questo atteggiamento non possiamo che ribadire la nostra contrarietà: commissariare non può diventare un modus vivendi, una scorciatoia che centralizza potere senza dare soluzioni ai problemi strutturali della sanità. La nostra astensione al decreto è motivata dall’articolo che stanzia 20 milioni per l’Ospedale Bambino Gesù di Roma. Parliamo di un’eccellenza italiana e internazionale che offre cure pediatriche gratuite, anche a bambini provenienti da zone di guerra. Il nostro voto riconosce il valore di questa realtà straordinaria. Ma al tempo stesso chiediamo una riflessione più ampia sul futuro della sanità pediatrica in Italia, per garantire a tutti i bambini pari diritti di accesso e qualità nelle cure”, conclude.

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