Napoli, 17 giu. (Adnkronos Salute) – “Magari si riuscisse a fare quello proposto dal ministro della Salute”, di usare i fondi con cui si pagano oggi i medici ‘gettonisti’ per far rientrare questi nel Ssn con i concorsi, “purtroppo i medici ‘gettonisti’ vengono pagati da Asl e ospedali con una quota parte del bilancio delle aziende che si chiama ‘beni e servizi’ che oggi non è soggetto al tetto di spesa del personale sanitario. Diciamo che sono risorse più libere. Il tetto di spesa formalmente è stato tolto nell’ultima finanziaria ma potrà essere effettivo quando il ministero della Salute farà un decreto sui fabbisogni, senza io non posso sapere quanti medici servono in un reparto. L’ultimo decreto sui fabbisogni è stato fatto nel 1988. Quindi per la soluzione proposta da Schillaci serve un decreto ministeriale sui fabbisogni e velocizzare le procedure concorsuali che ci mette di solito 3 anni”. Così Pierino Di Silverio, segretario nazionale dell’Anaao-Assomed il sindacato dei medici dirigenti del Ssn, commenta a margine degli Stati generali della prevenzione a Napoli la a proposta del ministro Schillaci.
Dal 30 luglio le asl e gli ospedali non potranno più fare contratti con le cooperative di medici ‘a gettone’, saranno rispettati quelli in essere fino a scadenza, ma questo potrebbe aprire una carenza di organico che si sovrappone con quella per le ferie estive. “La situazione è gravissima – conclude Di Silverio – le ferie tanto agognate potrebbero comportare una riduzione di personale. Poi molti in ferie non ci vorranno andare perché saranno precettati e aumenterà lo stress, il ‘bourn-out’ e le dimissioni. La situazione critica che si vive negli ospedali porta i colleghi a pensare che non ne valga più la pena”.