No Tav bloccano la Torino-Bardonecchia, tensioni con polizia. Meloni: “Atti indegni di Paese civile”

Roma, 26 lug. (Adnkronos) – Autostrada Torino-Bardonecchia occupata dai No Tav arrivati a Vanaus. Circa 3mila manifestanti, divisi in tre tronconi hanno protestato contro l’Alta Velocità. I No Tav hanno incendiato alcuni veicoli nei cantieri e a Chiomonte e nell’area di San Didero hanno lanciato pietre e bombe carta contro gli agenti della polizia, che hanno risposto con gli idranti.

Terminate le operazioni di bonifica, l’A32 è poi stata riaperta in serata in entrambe le direzioni, prima verso la Francia e poi anche in direzione del capoluogo piemontese.

Per la premier Giorgia Meloni “è vergognoso quanto accaduto oggi in Val di Susa. Gruppi organizzati di No Tav hanno occupato l’autostrada Torino-Bardonecchia, dato l’assalto ai cantieri, lanciato pietre e fumogeni contro le Forze dell’Ordine. Atti di guerriglia urbana indegni di una Nazione civile, che non hanno nulla a che vedere con l’espressione del dissenso e che condanniamo con fermezza”.

“Atti che, con il decreto sicurezza voluto dal Governo – sottolinea ancora – potranno essere puniti con maggiore severità e fermezza”. Meloni conclude esprimendo “piena solidarietà e vicinanza ai nostri uomini e donne in divisa, che anche oggi hanno dimostrato il loro valore e il loro senso del dovere, per arginare i disordini e garantire la sicurezza”.

Anche per il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, “quanto accaduto oggi in Val di Susa, durante la manifestazione legata al cosiddetto ‘Festival dell’Alta Felicità’, è semplicemente vergognoso. Dietro la facciata di un evento ‘culturale’ si è consumata l’ennesima, inaccettabile azione di violenza organizzata ai danni dello Stato, delle sue infrastrutture e di chi le difende. E pensare che qualcuno ha avuto il coraggio di criticare il Decreto Sicurezza: oggi, di fronte all’ennesimo attacco premeditato e gratuito, quelle norme si dimostrano non solo attuali, ma assolutamente necessarie. Abbiamo bisogno di strumenti chiari e rigorosi per difendere la legalità e la sicurezza dei cittadini”.

“Gruppi travisati, violenti, perfettamente coordinati, hanno sfondato recinzioni, incendiato strutture, lanciato pietre e fumogeni contro le Forze dell’Ordine. Non si è trattato di dissenso, ma di un vero e proprio atto di guerriglia urbana – ha continuato -. È il volto peggiore di un estremismo ideologico che va isolato e represso con fermezza. Piena, incondizionata solidarietà alle donne e agli uomini delle Forze dell’Ordine, che anche oggi, con coraggio e grande senso del dovere, hanno contenuto una situazione che avrebbe potuto degenerare ulteriormente. A loro va non solo il nostro sostegno, ma la gratitudine dell’intero Paese”.

“Mi è stato assicurato il massimo impegno nell’identificazione di tutti i responsabili di questi atti ignobili e confido che verranno assicurati alla giustizia”, ha concluso il titolare del Viminale.

“Nessuna tolleranza per i violenti, massimo sostegno alle forze dell’ordine. Lunedì sarò in zona e porterò la mia solidarietà alle donne e agli uomini in divisa. Ho scritto anche all’amico ministro Matteo Piantedosi. Siamo determinati affinché questi malviventi siano messi in condizione di non nuocere”, scrive intanto sui social Matteo Salvini, postando un video degli incidenti tra forze dell’ordine e No Tav.

“Quanto accaduto oggi in Val di Susa, in occasione del Festival ‘Alta Felicità’, rappresenta un attentato deliberato alla democrazia e allo Stato di diritto. Critichiamo con estrema durezza non solo i gesti, ma l’intera pianificazione di violenza da parte di gruppi travisati che si sono mossi in modo coordinato e premeditato”, commenta quindi in una nota Enzo Letizia, segretario dell’associazione nazionale funzionari di polizia.

“Circa 3.000 manifestanti hanno occupato un tratto dell’autostrada Torino Bardonecchia (A32), accendendo falò con masserizie e ostacolando irreversibilmente il traffico estivo. In almeno due cantieri – a San Didero e a Chiomonte – sono state divelte recinzioni, incendiati container e bagni chimici, e sbarrate le carreggiate con barricate improvvisate. I manifestanti, molti dei quali a volto coperto, hanno lanciato bombe carta, pietre, fumogeni e oggetti contundenti contro le Forze dell’Ordine, le quali hanno risposto con idranti per contenere la violenza della sommossa. Parlare di dissenso pacifico – sottolinea Letizia – sarebbe ignobile mistificazione. Non c’è discussione sulla legittimità delle proteste: qui si è consumato un crimine organizzato. Non richiamiamo alla tolleranza, ma al rigore: queste azioni vanno represse con ogni mezzo legale necessario, fino alla loro totale estinzione. Serve una forza di risposta che non sia solo reattiva, ma preventiva”.

“Il nostro sostegno alle donne e agli uomini in divisa è totale e incondizionato: hanno affrontato con professionalità ed equilibrio una situazione ad alto rischio, tutelando infrastrutture fondamentali e garantendo l’ordine pubblico”, conclude.

“Siamo davanti all’ennesima escalation di violenza mascherata da protesta: quanto accaduto in Val di Susa, con l’assalto ai cantieri Tav, non può essere derubricato a semplice dissenso perché é stata una vera e propria azione di guerriglia organizzata con danni, blocchi stradali, lanci di oggetti e aggressioni contro le forze dell’ordine”, le parole in una nota di Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp.

“È gravissimo – prosegue Pianese – che si continui a tollerare, sotto la bandiera dell’ambientalismo o della disobbedienza civile, atti che mettono a rischio l’incolumità pubblica e che richiedono l’impiego massiccio di uomini e mezzi dello Stato per contenere vere e proprie azioni paramilitari. Chi ha forzato recinzioni, acceso incendi, lanciato pietre e bulloni e bloccato l’autostrada non è un attivista ma un delinquente, ed è per questo che chiediamo una risposta rapida, ferma e concreta. Il governo deve continuare sulla strada tracciata dal decreto sicurezza, le opposizioni facciano una scelta di campo condannando fermamente la violenza e la magistratura, nostra compagna nella lotta alla violenza, infligga condanne esemplari”.

“Serve un cambio di passo: basta zone franche, basta ambiguità politiche. Lo Stato deve proteggere chi lo serve in divisa, garantire l’avanzamento delle opere strategiche per il Paese e isolare con chiarezza ogni forma di violenza travestita da militanza”, conclude.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share