MO: Festival Scienza, ‘Leonardo escluso per evitare strumentalizzazioni’

Genova , 28 set. – (Adnkronos) – “Tenendo conto delle diverse sensibilità delle persone e anche per evitare che il Festival risulti in qualche modo strumentalizzato da un dibattito che in questo drammatico momento non può essere né razionale né sereno, abbiamo preso la decisione di rinunciare per questa edizione alla sponsorizzazione di Leonardo S.p.A.”. Così il direttivo del Festival della Scienza di Genova in una lettera inviata ai docenti che avevano raccolto le firme contro la sponsorizzazione di Leonardo Spa al Festival, accusando l’azienda di fornire armamenti a Israele.

Dopo la nota di Leonardo che ha fatto sapere di rinunciare alla partecipazione al Festival della Scienza ricordando di non avere alcun ruolo nella fornitura di armi, dall’ufficio stampa del Festival, contattato dall’Adnkronos, fanno sapere che la posizione è quella della lettera già inviata ai docenti firmata da Fulvia Mangili,diirettrice del Festival della Scienza, Domenico Coviello, presidente dell’Associazione Festival della Scienza e da Carlo Ferdeghini, presidente del Consiglio Scientifico del Festival, nella quale veniva riportata la posizione dell’Ad di Leonardo Roberto Cingolani, il quale precisa che l’azienda è soggetta alla legge 185 sull’export di armamenti e non vende armi a Israele dall’inizio del conflitto.

Secondo quanto precisa Leonardo, sarebbero attivi solo due vecchi contratti di manutenzione su mezzi da addestramento non armati, stipulati oltre dieci anni fa. Si tratterebbe esclusivamente della presenza di quattro manutentori meccanici, senza possibilità di inviare pezzi di ricambio o nuove attrezzature. L’azienda fa inoltre sapere che sta lavorando con il ministero degli Esteri per sospendere anche questi contratti, non interrompibili unilateralmente. Cingolani precisa che Leonardo possiede una partecipazione in Drs, società americana totalmente autonoma, su cui l’Italia non ha alcuna influenza.

Motivazioni che non hanno però cambiato la posizione del Festival, che conclude: “Contiamo che in futuro, in un clima meno avvelenato dall’amarezza e dall’indignazione per quanto sta avvenendo, ci sia modo di riprendere e approfondire questi temi nel modo più adeguato”.

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