(Adnkronos) – E’ una generazione “piena di persone che vivono un costante senso di inadeguatezza, che poi è centrale nella mia poetica. L’espediente del giovane che diventa vecchio è stata l’occasione per dar vita a un flusso di coscienza”. Duccio Contini “pensa ossessivamente al suo epitaffio, ama le cose curate, ma nel momento in cui si sente finalmente pronto ad affrontare la sua vita da vecchio, accade qualcosa che inevitabilmente scompiglierà, ancora una volta, la vita del protagonista”, spiega l’autore.
Riflessioni profonde e umorismo sono la cifra stilistica di Caviglia, che dopo oltre dieci anni di assistenza alla regia ha esordito come regista sul grande schermo nel 2015 con il dissacrante e ironico ‘Pecore in erba’. “Mi divertiva un po’ il fatto di scrivere una sorta di autobiografia, con toni anche enfatici che vengono usati nelle biografie di personaggi grandi, ma scritta da un giovane che in fin dei conti non ha ancora fatto un cazzo nella vita”, ironizza. Inevitabile pensare che il libro possa diventare la trama di un film. “Mi piacerebbe -ammette lo scrittore- anche se questa è la prima cosa che ho scritto senza pensarla come una sceneggiatura per un film. Ma nella vita non si sa mai”. A buon intenditor…