Palermo, 19 mag. (Adnkronos) – “Leggo con amarezza le parole di Salvatore Borsellino. Forse non ha compreso fino in fondo il senso del mio appello. In occasione del 23 maggio – una giornata che ogni anno deve unire memoria e impegno – ho voluto semplicemente invitare tutti a vivere questo momento con raccoglimento e rispetto, ricordando il sacrificio di Giovanni, di Francesca e degli uomini della scorta con la solennità che merita. Nessuno ha chiesto il silenzio per nascondere verità scomode, né tantomeno per spegnere voci legittime”. “Ho chiesto il silenzio per ascoltare, per riflettere, per restituire dignità a un ricordo che troppo spesso rischia di essere sovrastato da polemiche o strumentalizzazioni- dice – Il Museo del Presente, che apriremo in questi giorni, è un luogo di memoria viva, dedicato proprio a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”.
“È un progetto che nasce per parlare ai giovani, per custodire e trasmettere la loro eredità morale. Non è uno strumento per tacere, ma per far parlare la storia, i documenti, le idee e il coraggio. Chi ha dubbi, ha il diritto e il dovere di cercare risposte. Ma chi ricorda ha anche il dovere di farlo con onore, e mai con astio- dice Maria Falcone – L’eredità di Giovanni e Paolo non appartiene a nessuno in particolare, ma a tutta l’Italia che crede nella giustizia. E questo ci obbliga tutti – me per prima – a scegliere le parole e i gesti con la responsabilità che il loro esempio ci impone”.