(Adnkronos) – Grande professionista di indiscutibile talento, Hossein alterna i suoi impegni tra teatro e cinema. Si lascia tentare anche dalla regia in varie occasioni, ma non incontra uguale successo di critica e pubblico. Lo interessano le storie drammatiche e cupe, dallo sfondo giallo, in cui accentua i toni violenti, come in “Gli assassini vanno all’inferno” (1955), “Nella notte cade il velo” (1959, da molti critici considerato la sua opera migliore), e “La belva di Düsseldorf” (1965), dichiarato omaggio al regista Fritz Lang.
In un’occasione Hossein tenta anche il genere western con il film “Cimitero senza croci” (1968), ma più vicina all’impianto teatrale a lui congeniale è la lettura modernizzata di “I miserabili” (1982), dal celebre romanzo di Victor Hugo. Nell’ultimo ventennio abbandona quasi totalmente la regia per impegnarsi come attore, accettando spesso anche ruoli di sfondo e dimostrando di essere uno dei professionisti più ricercati del cinema francese.