Parigi, 30 giu. (Adnkronos) – In Francia è stato emesso un numero record di allerte per il caldo. Il Paese, così come tutta l’Europa meridionale e orientale è attanagliato dalla morsa delle temperature in forte aumento. Circa 84 dei 96 dipartimenti continentali francesi sono attualmente sottoposti ad allerta arancione, il secondo livello più alta del Paese. La ministra francese per il Clima, Agnès Pannier-Runacher, ha definito la situazione “senza precedenti”.
Sono in vigore allerte per il caldo anche per alcune parti dell’Italia, della Spagna, del Portogallo, Germania, Regno Unito e Paesi balcanici, tra cui la Croazia. Sia in Spagna che in Portogallo si sono registrate le giornate più calde di giugno nel fine settimana. Sabato a El Granado, in Andalusia, si è registrata una temperatura di 46°C, mentre domenica nella cittadina di Mora, nel Portogallo centrale, sono stati registrati 46,6°C.
Molti Paesi hanno attivato servizi medici di emergenza e invitano la popolazione a restare in casa il più possibile. Quasi 200 scuole in tutta la Francia sono state chiuse o parzialmente chiuse a causa dell’ondata di calore, che dovrebbe raggiungere il picco a metà settimana. La ministra dell’Istruzione, Elisabeth Borne, ha dichiarato che sta collaborando con le autorità regionali per individuare i metodi migliori per prendersi cura degli studenti o per consentire ai genitori che possono farlo di tenere i propri figli a casa. Diversi incendi boschivi sono scoppiati ieri nella catena montuosa meridionale delle Corbières, causando sfollamenti e la chiusura di un’autostrada.
Oggi, alcune zone del Regno Unito potrebbero vivere uno dei giorni più caldi di sempre a giugno, con temperature possibili di 34°C. Anche gran parte della Spagna, che si avvia a registrare il giugno più caldo della storia, continua a essere sottoposta ad allerta caldo. In Portogallo, sette distretti, tra cui la capitale Lisbona, sono al massimo livello di allerta. Nel frattempo, il servizio meteorologico tedesco ha lanciato l’allarme: domani e mercoledì le temperature potrebbero raggiungere le temperature record di quasi 38°C.
L’ondata di calore ha abbassato i livelli del fiume Reno, un’importante rotta di navigazione, limitando la quantità di merci che le navi cargo possono trasportare e aumentando i costi di trasporto. Anche i paesi nei Balcani e nelle zone limitrofe hanno dovuto fare i conti con il caldo intenso, nonostante le temperature abbiano iniziato ad abbassarsi leggermente. In Turchia, i vigili del fuoco continuano gli sforzi per spegnere centinaia di incendi boschivi scoppiati negli ultimi giorni. Un incendio nel distretto di Seferihisar, 50 km a sud-ovest della città turistica di Smirne, è alimentato dai venti e ha già distrutto circa 20 case e alcune aree residenziali hanno dovuto essere evacuate.
Sono scoppiati incendi anche in Croazia, dove sono state emanate allerte per il caldo intenso nelle zone costiere. In Grecia le temperature hanno sfiorato i 40 °C da diversi giorni e la scorsa settimana le città costiere vicino alla capitale Atene sono state colpite da incendi che hanno distrutto le case, costringendo la gente ad andarsene. Mercoledì, la Serbia ha registrato il giorno più caldo da quando sono iniziate le rilevazioni, mentre giovedì a Sarajevo, capitale della Bosnia-Erzegovina, è stata registrata una temperatura record di 38,8°C. In Slovenia, la temperatura più alta di sempre a giugno è stata registrata sabato. Nella capitale della Macedonia del Nord, Skopje, la temperatura ha raggiunto venerdì i 42°C e si prevede che rimarrà su questi livelli.