Roma, 2 ott. (Adnkronos) – “Le polemiche per l’intitolazione della Curva Sud a mio padre? Mi è sempre piaciuto lo sfottò tra Roma e Lazio, anche babbo si divertiva e apprezzava. Lui aveva tantissimi tifosi romanisti con cui si divertiva, si scambiava opinioni. E’ un sacrilegio per loro, lo so. Però mio padre aveva giocato anche nella Roma per tre anni, quindi diciamo che un 80% è Lazio e un 20% è Roma”. Risponde così all’Adnkronos Massimo Maestrelli, figlio del celebre allenatore Tommaso Maestrelli che portò la Lazio allo scudetto nel 1974 ed al quale oggi la società biancoceleste ha deciso di tributare un grande omaggio intitolandogli la Curva Sud. L’iniziativa ha scatenato qualche polemica tra le tifoserie e molti commenti sui social, essendo la curva Sud il cuore della tifoseria giallorossa.
Maestrelli spiega le sue emozioni nell’aver appreso la notizia. “Inaspettata ed emozionante -dice all’Adnkronos- Sono venuto al campo con i miei figli e i figli di mio fratello. A pensare una cosa del genere cinquant’anni fa non ci avrei mai creduto, pensavo che dopo dieci anni tutto finisse. Invece, per un figlio vedere un papà ricordato in questo modo, a prescindere da quello che ha fatto, è una gioia immensa, me lo fa sentire vivo, vicino, questa è la cosa bella”. Cosa dirà oggi, prima del calcio di inizio Lazio-Spezia, quando la curva verrà intitolata ufficialmente a suo padre? “Parlerò col cuore, dirò quello che mi sento ma sicuramente mi guiderà babbo in questa cosa”, conclude il figlio di Maestrelli.