Arte: Raffaello, scoperto il blu egizio nell’affresco ‘Trionfo di Galatea’

Roma, 25 feb. – (Adnkronos) – Per dipingere “Il trionfo di Galatea” (1512), affresco della loggia di Villa Chigi a Roma, oggi conosciuta come Villa Farnesina, Raffaello (1483-1520) realizzò un esperimento unico ricreando nella sua bottega il leggendario “blu egizio”, il primo colore artificiale della storia, il cui uso si era perso dopo la fine dell’Impero romano, sostituito dal lapislazzulo per un millennio. La scoperta è stata illustrata oggi (25 febbraio) nel corso di un convegno all’Accademia Nazionale dei Lincei dal titolo “Il blu egizio dall’antichità al Rinascimento” dal professor Antonio Sgamellotti, accademico dei Lincei, che ha condotto uno studio sui materiali dell’affresco con i ricercatori di Enea, Iret-Cnr, Laboratorio di Diagnostica per i Beni Culturali di Spoleto e XGLab-Bruker.

Gli studiosi hanno ritrovato questo pigmento negli occhi della bella Galatea, del cielo e del mare che le fanno da sfondo ed anche nella parte interna delle ali di due degli amorini (quelli a sinistra). Inoltre è stato riscontrato blu egizio anche nella sclera degli occhi della Nereide, del Tritone con la buccina e del cavallo sottostante e anche di Palemone, l’angioletto in basso che tiene le redini dei delfini, confermando così l’uso del pigmento in tutti gli occhi degli esseri presenti nell’affresco, umani e non.

Sgamelloti ha precisato che la ricerca ha fatto emergere “qualcosa di totalmente inaspettato e imprevedibile: la ricomparsa del blu egizio dopo secoli di oblìo”. L’ampio uso fattone da Raffaello “fa escludere un impiego di materiale archeologico ritrovato occasionalmente e indica piuttosto la precisa volontà dell’artista di ricorrere ai materiali pittorici dell’antichità, per ritrarre un soggetto mitologico”.

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