Un nuovo composto contro la malaria, la scoperta arriva dai laboratori Cnccs

Il plasmodio, il parassita attraverso cui si trasmette la malaria, può essere ‘neutralizzato’. La scoperta scientifica arriva dai laboratori del Cnccs, il Consorzio che si occupa di composti chimici ed è anche centro screening. I ricercatori hanno infatti individuato una serie di sostanze che riescono a bloccare il meccanismo attraverso cui la zanzara trasmette il virus da uomo e uomo.

Gli studi, dedicati alla scoperta di nuovi farmaci per combattere le malattie rare e quelle legale alle condizioni di povertà, sono stati finanziati dal Miur (ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca). Il Cnccs, sede a Pomezia, è in contatto con ‘Medicines for malaria venture’, braccio operativo della ‘Bill and Melinda Gates Foundation’. Il Consorzio ha poi attivato una collaborazione scientifica con l’Imperial college di Londra: l’obiettivo è certificare i composti chimici selezionati dal Cnccs in modo da passare alla fase clinica con l’applicazione vera e propria del protocollo di sperimentazione.

La Sardegna, agli inizi del Novecento, è stata la regione italiana più colpita dalla malaria. Nei primi quattro decenni del secolo scorso si arrivavano a contare anche duemila morti all’anno. Furono gli americani ad attivare e finanziare nel dopoguerra un percorso specifico, il ‘Sardinia project’: l’Isola venne divisa per aree e fu ‘bombardata’ con cinque milioni di litri di un composto chimico formato da ddt e nafta. Ovviamente altamente inquinante, a differenza dei nuovi studi scientifici portati avanti dal Cnccs. Del Consorzio, che è pubblico-privato, fanno parte il Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche), l’Iss (Istituto superiore di sanità) e la società ‘Irbm science park’, sempre con sede a Pomezia.

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