Un nuovo rapporto dell’Istat, analizzato dall’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Sardegna, svela che in Sardegna oltre 3.000 imprese hanno adottato soluzioni di intelligenza artificiale nel biennio 2021-2022. In particolare, sono 3.059 le aziende con almeno tre addetti che hanno integrato queste tecnologie, pari al 12,5% delle imprese presenti sul territorio. Questi numeri mostrano l’emergere di una tendenza che potrebbe rivelarsi cruciale per il futuro dell’economia isolana.
L’esposizione della Sardegna all’intelligenza artificiale è in linea con le medie nazionali, che indicano un impatto potenziale di circa un terzo degli occupati nel Paese, con il 36,2% degli occupati italiani esposti a processi di automazione avanzata. Sebbene questo dato sia inferiore alla media dell’Unione Europea (39,5%), in Sardegna si stima che già nel 2024 l’intelligenza artificiale influenzerà 188mila lavoratori, secondo le proiezioni elaborate da Banca d’Italia e Inapp.
Stretta monetaria e transizione digitale
Mentre cresce l’adozione dell’intelligenza artificiale, le imprese sarde si trovano però a dover affrontare una sfida significativa: il crescente costo del credito. Le stime di Confartigianato indicano che, a causa dell’aumento dei tassi d’interesse dal giugno 2022, le imprese della Sardegna sosterranno oneri finanziari aggiuntivi per 483 milioni di euro nel biennio 2023-2024. Questo incremento penalizza fortemente gli investimenti, soprattutto quelli legati alla doppia transizione digitale e green, con un impatto diretto su una parte significativa degli investimenti privati nell’isola, stimati in 6.233 milioni di euro per il 2023.
Ia e produttività: una chiave per superare la crisi di manodopera
In un contesto già segnato da una forte carenza di personale specializzato, l’intelligenza artificiale si pone come uno strumento per aumentare la produttività e affrontare la mancanza di lavoratori qualificati. A novembre 2024, il 47,7% delle imprese sarde ha segnalato difficoltà nel reperire personale adeguato, un dato che si allinea con la media nazionale.
In particolare, la transizione digitale delle imprese si scontra con la difficoltà di trovare lavoratori con competenze digitali avanzate: quasi la metà delle aziende sarde (47,7%) ha dichiarato difficoltà nel trovare profili specializzati per implementare tecnologie di IA, cloud computing, Internet of Things e big data. Su 17.380 posizioni aperte per figure con competenze digitali avanzate, ben 8.290 risultano di difficile reperimento.