Mattoni costruiti con gli scarti del latte, premio a giovane imprenditore di Ossi

Si chiama Milk Brick (mattone di latte) il progetto di Giangavino Muresu che ha avviato a Ossi la produzione di materiali per l’edilizia sfruttando gli scarti della lavorazione casearia. Il valore della sua iniziativa, partita nel 2016 col brevetto industriale di un innovativo eco-biocomposito fatto di latte con il quale è possibile sviluppare prodotti per l’edilizia, è stato riconosciuto anche nell’ambito del prestigioso Premio Gaetano Marzotto 2019 assegnato a Roma. Cinquemila i progetti inviati al concorso con 384 finalisti che si sono ritrovato alla Link Campus University di Roma per la serrata finale. Tra i partner dell’evento c’è Italcementi che ha attribuito un premio speciale proprio al progetto di Muresu.

“Il progetto – spiega il direttore Innovazione Italcementi-HeidelbergCement Group, spiega Enrico Borgarello – ha una forte valenza di sostenibilità che va nella direzione di un’economia circolare attraverso il recupero dell’acqua non più utilizzabile da un ciclo produttivo per poi reimpiegarla nella produzione di materiali per le costruzioni”. Il settore delle costruzioni è in forte evoluzione per rispondere in modo positivo alla crescente richiesta di materiali ad alte prestazioni per città sempre più sostenibili e ‘smart’ e, al tempo stesso, alla necessità di un uso consapevole delle risorse naturali. “Italcementi, da sempre orientata verso soluzioni innovative all’insegna della sostenibilità, ha deciso di premiare la startup Milk Brick per l’obiettivo di riduzione del consumo di acqua nella produzione di calcestruzzo e perché le fibre di caseina recuperate potrebbero contribuire a migliorare le performance termoisolanti dei manufatti cementizi”.

 

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