L’Isola e il Mediterraneo: tutte le sfide Ue per la cooperazione e lo sviluppo

L’Unione Europea ha dichiarato il 2015 l’Anno europeo dello sviluppo con il preciso obiettivo di informare, sensibilizzare, e coinvolgere tutti i cittadini europei sui temi della cooperazione e dello sviluppo globale con il motto “il nostro mondo, la nostra dignità, il nostro futuro”.

Per la prima volta l’Unione Europea dedica un anno tematico alla sua azione esterna e lo Sportello Europe Direct della Regione Sardegna ha preso parte a queste attività con un incontro dal titolo: “La cooperazione allo sviluppo in ambito mediterraneo – Sfide e opportunità per la Sardegna” durante il quale si sono illustrate le attività di cooperazione territoriale della Regione Sardegna.

È stato un bilancio positivo quello tracciato “ma ora si deve guardare avanti”- ha detto Francesco Ventroni, Responsabile dello Sportello Europe Direct Regione Sardegna – anche attraverso progetti che affrontano problemi come l’erosione costiera o l’assetto del territorio”.

Lo sportello Europe Direct Regione Sardegna, nato nel 2013, ha il compito di diffondere le informazioni sul funzionamento dell’Unione Europea, le sue istituzioni, le sue politiche, le azioni e le opportunità, promuovendo attivamente a livello regionale e locale il dibattito e l’interesse sulle politiche dell’Unione Europea. Per questo collabora con il mondo della scuola e dell’Università ma anche con la pubblica amministrazione e tutti cittadini e gli imprenditori. Nel specifico offre informazioni e assistenza sulle politiche, i programmi e i finanziamenti dell’Unione Europea, un servizio di allerta sulle principali novità date dall’Unione e mette a disposizione un database di ricerca partner per i progetti europei.

La rete degli sportelli Europe Direct è costituita da un Network di oltre 500 Europe Direct Unformation Center (EDIC), presenti in tutta Europa, e coordinati dalla Commissione Europea mentre la rete italiana è costituita da 51 sportelli compresi i 3 sportelli attivi sul territorio regionale.

Due sono le macro aree in cui si possono classificare i finanziamenti: diretti ed indiretti. I primi sostengono gli obiettivi comuni dell’Unione Europea e si articolano in programmi gestiti direttamente dalle direzioni generali della Commissione Europea presso le quali i potenziali beneficiari possono direttamente applicarsi, solitamente in partnership. In genere si tratta di finanziamenti tematici con specifici obiettivi (ambiente, ricerca, cultura, formazione) le cui procedure di attuazione sono demandate ai diversi uffici della Commissione o alle sue agenzie e rappresentano circa il 22% del totale dei finanziamenti erogati dalla UE. I secondi, quelli indiretti, sostengono obiettivi nazionali e regionali. La loro gestione è condivisa fra autorità nazionali/regionali e la Commissione UE. Questa tipologia di finanziamenti è tipicamente finalizzata alla riduzione delle disparità socio-economiche persistenti fra le regioni e alla promozione della coesione economica e sociale nel territorio dell’UE e rappresentano circa il 76% del totale dei finanziamenti erogati dalla UE.

Due sono i programmi che in particolare sono stati messi evidenza durante la giornata: il nuovo Programma ENI CBC Bacino del Mediterraneo, che vuole contribuire a promuovere il processo di cooperazione armoniosa e sostenibile del Mediterraneo, e il programma INTERREG Francia Marittimo che mira a migliorare la cooperazione fra le aree transfrontaliere – comprese nello spazio marittimo e costiero dell’arco dell’alto Tirreno – in termini di accessibilità, di innovazione, di valorizzazione delle risorse naturali e culturali al fine di assicurare la coesione territoriale e favorire nel tempo occupazione e sviluppo sostenibile.

Duecentodieci sono i milioni del nuovo programma ENI CBC Bacino del Mediterraneo che si pone due obiettivi principali: la promozione dello sviluppo economico e sociale, ed affrontare le sfide ambientali comuni. Il primo obiettivo si suddivide a sua volta tre sotto obiettivi tematici: lo sviluppo delle PMI, all’istruzione, alla ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione, la promozione dell’inclusione sociale e la lotta contro la povertà. Che a loro volta sono suddivisi in sette priorità come il supporto per le start-up innovative con particolare riferimento ai giovani e donne, il rafforzamento e sostegno delle reti o dei cluster. Ma anche in continuità con la programmazione precedente, per promuovere i vari aspetti dei territori come il patrimonio non solo culturale ma anche quello legato all’alimentazione, allo sport e alle tradizioni con particolare riferimento alle piccole realtà turistiche. Tra le priorità individuate vi è anche la promozione dell’inclusione sociale concentrata sui giovani (anche quelli non impegnati nello studio o nella formazione) e le donne.

Con il secondo obiettivo si vuole tutelare dell’ambiente e mitigare l’adattamento al cambiamento climatico attraverso il supporto delle soluzioni tecnologiche ed innovative per aumentare l’efficienza idrica, incoraggiare l’uso delle risorse idriche non convenzionali, ma anche ridurre la produzione di rifiuti urbani e promuovere la raccolta differenziata e lo sfruttamento ottimale della sua componente organica.

Duecento sono invece i milioni del programma INTERREG Francia Marittimo suddivisi in quattro Assi. Il primo riguarda la promozione della competitività delle imprese nelle filiere prioritarie («green» e «blue economy»), il secondo è dedicato alla protezione e valorizzazione delle risorse naturali e culturali e gestione dei rischi, il terzo miglioramento dell’accessibilità dei territori ed con il quarto s vogliono rafforzare la coesione sociale e l’inserimento attraverso l’attività economica.

Alessandro Ligas

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