Il linguaggio dei robot, parole in codice: due studenti alla finale mondiale in Cina

Solo parole in codice. Quelle dei robot. Così due undicenni di Sestu, Lorenzo Cogoni ed Elisa Dell’Omodarme, hanno conquistato l’accesso alla finale mondiale in Cina, a fine novembre. I due studenti, che frequentano la prima media alla scuola Gramsci di Sestu, hanno sbaragliato ieri a Roma gli agguerriti concorrenti in arrivo da Piemonte e Abruzzo. Un gioco di memoria, abilità, concentrazione e velocità, vinto in alleanza con la Turchia. I due alunni hanno così guadagnando il lasciapassare per Shenzhen, città di grattacieli nel sud-est del Paese.

Lorenzo ed Elisa sono stati scelti mesi fa dall’istituto comprensivo di Sestu per partecipare al MakeX robotic competition, un intero week-end di sfide nella Capitale dedicato al coding, la programmazione informatica. Ovvero le parole che valgono ordini. A conti fatti, il linguaggio che i due adolescenti hanno prima imparato e poi usato per far muovere il loro JoyX, il robot da loro stessi assemblato, nel rispetto di precise regole fissate da regolamento della gara.

Di colore blu e bianco, il JoyX di Lorenzo ed Elisa, sotto i comandi dei due ragazzini, si è messo lungo un percorso prestabilito durante il quale la bravura è consistita anche nel risolvere emergenze. Perché questo è uno degli obiettivi su cui si fonda il coding: trovare soluzioni, oltre che programmare, facendo leva su creatività e lavoro in gruppo. Un mix di competenze con le quali i due studenti hanno superato le altre squadre.

Lorenzo ed Elisa si sono allenati da fine settembre sotto l’occhio vigile di Flavio Orrù, il docente che (insieme alle famiglie) li ha accompagnati a Roma. Ma all’appuntamento non è voluta mancare nemmeno la dirigente scolastica Alessandra Patti. Adesso per la scuola Gramsci di Sestu comincia la fase due: organizzare a tempo di record il viaggio a Shenzhen per provare a scalare, con JoyX, il tetto del mondo.

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