Un fondo britannico è pronto ad assumere il controllo di Radoff, start up innovativa sarda cui si deve il primo e unico dispositivo al mondo per il monitoraggio e la bonifica del gas radon in ambienti chiusi. La società di diritto britannica scommette sulla tecnologia della società nata a Calangianus ma con sede anche a Bologna nella lotta al gas radioattivo incolore e inodore, seconda causa di morte per tumore al polmone, dopo il fumo di sigaretta, con oltre 3mila decessi all’anno solo in Italia. Il processo di acquisizione della società partirà con un primo ’round’ di investimenti su CrowdFundMe, portale di equity crowdfunding quotato in Borsa. Gli investitori inglesi sono rimasti colpiti dall’alto livello di innovazione dei device a disposizione di Radoff, che unisce IoT (internet delle cose), big data e intelligenza artificiale, e dall’obiettivo imprenditoriale di migliorare la sicurezza di ambienti come case, uffici e scuole.
“È l’apice di un percorso che quest’anno è stato ricco di soddisfazioni”, commenta Domenico Cassitta, amministratore delegato di Radoff, ricordando la partecipazione alla finalissima del Premio Cambiamenti promosso dalla Cna, e a quella del progetto R2I – Research to Innovation, che consentirà al team di Radoff di usufruire delle tecnologie all’avanguardia messe a disposizione dal Cern di Ginevra e dall’Istituto nazionale di Fisica nucleare. Ma anche la partnership con Dussmann, multinazionale specializzata nel campo del facility management e dei servizi integrati. A fare da facilitatore nell’introduzione di Radoff al Fondo è stata la Società italiana di Medicina ambientale, che è stata supportata nel percorso anche dallo staff di CrowdFundMe.