Fireproof, un tecno-aiutante per la lotta contro gli incendi

Dal CRS4 arriva un aiutante tecnologico per la gestione delle emergenze: un software per simulare il comportamento di tipici incendi boschivi in area mediterranea. Il programma si chiama Fireproof ed è nato circa cinque anni fa come servizio del portale del CRS4 dedicato alle elaborazioni ambientali GRIDA3 (progetto finanziato dal MIUR), un sistema in rete telematica di risorse e servizi condivisi. Gli incendi sono sempre stati per la Sardegna un tema “caldo” perché il fuoco è un mezzo ancestrale per la conduzione delle economie agro-pastorali, ma anche un potente mezzo di trasformazione ambientale con effetti diretti sugli ecosistemi e sulle attività umane che viene usato, ogni estate, da mani criminali volte a creare allarme, danni ambientali ed economici. Da oggi, grazie alla tecnologia, si ha un’arma in più per combatterli.

Come funziona. Il servizio è accessibile via web da qualsiasi dispositivo connesso ad Internet e sfrutta un’interfaccia web semplice e intuitiva grazie a cui l’utente può inserire il momento e il punto di innesco, sfruttando in parte la familiare interfaccia di Google Maps. A questo punto il programma procede con la simulazione: acquisisce i dati relativi alle condizioni meteorologiche, alla conformazione del terreno, alla vegetazione, e lancia una simulazione che parte dal punto di innesco prevedendo la sua evoluzione temporale. In pochi minuti si può stimare come evolverà un incendio nelle ore successve. L’utente potrà analizzare il risultato in tre modi diversi: tramite Google Earth, oppure tramite un visualizzatore predisposto e ottimizzato per analisi remota 3D, oppure scaricando in locale i dati grezzi e importandoli in un sistema informativo computerizzato (GIS). Ovviamente l’utilizzo dell’applicazione non è aperta al pubblico come ci ricorda il ricercatore del gruppo HPC per l’Energia e l’Ambiente, Antioco Vargiu: “Per un semplice motivo, un malintenzionato si potrebbe avvantaggiare delle simulazioni per provocare il massimo danno in una zona a sensibile rischio incendi”.

Il codice ad oggi è in fase di test ed è a disposizione di qualsiasi istituzione coinvolta nell’emergenza incendi e può essere un valido aiuto sia per la gestione dell’emergenza, sia nella fase preventiva o di studio di un’area di interesse.

Utilizzo. Fireproof può essere usato in diversi modi. In fase operativa, sottolinea Antioco Vargiu: “Il simulatore restituisce sull’area di interesse un set di informazioni utili per caratterizzare la criticità degli incendi in atto e la loro evoluzione temporale” di modo da circoscrivere ed intervenire al meglio durante l’evento. Utilizzato in fase preventiva su un sito di interesse (come un’area a valenza turistica-culturale, un’area industriale, o per paradosso, una discarica abusiva con materiali altamente inquinanti) il programma permette di simulare un elevato numero di incendi indipendenti su diversi scenari meteorologici. Informazioni che possono essere sfruttate per predisporre azioni mirate di riduzione del rischio intorno al sito.

Il software può essere utilizzato anche nelle aree urbane ma qui gli incendi simulabili sono solo in aree verdi sufficientemente estese. Le aree verdi, come quelle di Monteclaro o di Monte Urpinu a Cagliari, costantemente curate, hanno un rischio minimo di incendio. Sottolinea Vargiu: “queste sono caratterizzate da combustibili poco ‘reattivi’ con velocità di propagazione molto lente. Diversamente, se non vi è un costante intervento preventivo, il rischio incendi è effettivo: le aree non curate possono sono essere caratterizzate da fitti combustibili erbacei o arbustivi facilmente infiammabili.”

Nell’immagine una simulazione

Monserrato_simulazione incendio_maestrale

Extra Sardegna. L’applicativo può essere usato anche in altre regioni: “Non ci sono grandi difficoltà a patto di disporre di dati locali (orografia e vegetazione) ad una risoluzione spaziale ottimale (intorno a 20m)” aggiunge Vargiu, che continua: “In realtà se cambiassimo radicalmente zona climatica (per esempio zona alpina) avremmo la necessità di aggiornare e ottimizzare i modelli di combustibile attualmente implementati nel simulatore. Invece i dati meteorologici potrebbero essere facilmente ricavati dalla catena previsionale elaborata quotidianamente qui al CRS4, catena che si estende a varie risoluzioni sull’Europa, sull’Italia e sulla Sardegna”.

La risposta degli enti. Ad oggi non sono stati ancora firmati accordi formali con i diversi corpi preposti alla lotta agli incendi per utilizzare in modo operativo il simulatore ma sono stati organizzati seminari, meeting e dimostrazioni. “Nello sviluppo del progetto ci si è più volte confrontati con gli enti preposti, che hanno fornito delle indicazioni utilissime per lo sviluppo del progetto”.- sostiene Luca Massidda, ricercatore e responsabile del programma di ricerca Sistemi Energetici Intelligenti del CRS4 – “In particolar modo hanno evidenziato la necessità di una interfaccia il più possibile semplice ed intuitiva, e di tempi di calcolo molto rapidi. Però finora è risultato difficile avviare una sperimentazione operativa per la mancanza di fondi da poter dedicare a queste attività”.

Alessandro Ligas

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