Festival Scienze: Cagliari a caccia di un centro interattivo per le eccellenze

Un centro della Scienza a Cagliari. Questo era il tema dell’incontro della tavola rotonda al Ghetto a Cagliari in occasione dell’VIII edizione del Festival ScienzaIl progetto non è nuovo e da anni se ne parla. Diverse sono state le proposte e le promesse che dal 2000 ad oggi si sono susseguite e che puntualmente vengono riportate nei quotidiani, ma forse oggi qualcosa di concreto si sta iniziando a fare.

Nel corso di questi quindici anni tutti hanno sottolineato l’importanza di un museo della scienza per Cagliari e per tutta la Sardegna. Si è parlato del Parco di Monte Claro, dell’ex Vetreria o dell’ex manifattura tabacchi, ma puntualmente queste sono state vuote parole e nessuno ha mai fatto veramente qualcosa di concreto. Ad oggi il comitato Scienza Società Scienza non ha mai smesso di ricordare la necessità che Cagliari si doti di un centro della Scienza che, al pari delle maggiori città italiane ed europee, che metta in mostra le eccellenze della ricerca “made in Sardegna” e che sia volano per lo sviluppo isolano.

Al tavolo il Comune di Cagliari con l’assessore alla Cultura, Enrica Puggioni, il suo omologo regionale Claudia Firino, il rettore dell’Università di Cagliari Maria del Zompo, insieme ai “tecnici”: Michele Lanzinger, direttore MUSE di Trento e Carla Romagnino presidente del comitato Scienza Società Scienza. Il tutto con la moderazione di Andrea Mameli giornalista free-lance, esperto di comunicazione scientifica e responsabile comunicazione CRS4.

Le necessità. Un museo interattivo, connesso con il territorio, che ponga al centro della scoperta e ricerca scientifica la persona. Queste sono le esigenze che sono emerse durante la tavola rotonda. Il rettore Del Zompo ha sottolineato come questo debba essere un “impegno etico non per noi ma per chi verrà dopo di noi, per l’evoluzione dei comportamenti e per essere pronti per le novità che verranno”. Continua la professoressa “anche l’epigenetica mostra come l’ambiente sia assolutamente fondamentale per lo sviluppo delle persone: il nostro compito è dunque arricchire il contesto culturale in cui crescono bambini e ragazzi sardi per accrescere le loro motivazioni”.

Il Palazzo delle Scienze. Un museo che non può essere fatto di soli oggetti, ma che deve essere un luogo di vita, di comunicazione e di scambio. Concetti questi ben evidenziati dal ricercatore della facoltà di Ingegneria ed Architettura, l’architetto Paolo Sanjust, che ragionando sugli spazi della cultura e sulle loro strategie d’uso ha concretizzato la sede naturale del “Museo della Scienza” nel Palazzo delle Scienze definendolo come il perfetto modello museale in stile ottocento. Il ricercatore ha illustrato nel dettaglio le diverse possibilità che lo stabile può offrire sia come percorsi museali (sia verticali che orizzontali) ma anche come luogo di contaminazione e di sviluppo di competenze e del territorio ma anche come spazio dove creare il giusto mix di funzioni di partecipazione del territorio che crei dinamiche di crescita e sviluppo.

L’assessore regionale alla Cultura Claudia Firino ha riflettuto sugli elementi che sono presenti e che mancano dal punto di vista museale e ha sottolineato la disponibilità della Regione ad “essere terreno di incontro tra i soggetti chiamati a lavorare insieme”. Anche il Comune, per bocca dell’assessore Enrica Puggioni, ha sottolineato l’importanza di un centro della scienza a Cagliari che sia attivatore di processi e che sia in grado di mettere in rete le istituzioni per innalzare il livello culturale del territorio.

La sede è stata individuata. Ora non rimane che studiare un piano di fattibilità ed accordarsi su un modello di governance ricordandoci che dobbiamo investire sulle nostre intelligenze.

Alessandro Ligas

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