Einstein Telescope, è ufficiale: il Governo candida l’Isola a ospitare il progetto

L’Italia si candida ufficialmente a ospitare l’Einstein Telescope, il più potente cacciatore di onde gravitazionali mai costruito. A presentare oggi a Roma la candidatura del sito di Sos Enattos a Lula, in Sardegna, è il Governo italiano, con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani. Con loro i ministri dell’Università, Anna Maria Bernini, del Lavoro, Marina Elvira Calderone, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, il Nobel Giorgio Parisi e il governatore della Sardegna, Christian Solinas.

Con il Governo e il ministero della Ricerca, la candidatura è sostenuta dalla Regione e coordinata scientificamente dall’Istituto nazionale di fisica nucleare in collaborazione con enti di Ricerca e Università di tutta Italia. Il sito italiano nell’area della ex miniera metallifera di Sos Enattos, nel Nord-est della Sardegna, è in competizione con il sito olandese che si trova al confine tra Paesi Bassi, Belgio e Germania. Finanziato con 50 milioni di euro dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, il progetto dell’Einstein Telescope ha permesso di individuare nell’area dell’ex miniera il luogo ideale per ospitare il nuovo rivelatore di onde gravitazionali a causa del basso rumore sismico, dovuto al fatto che la Sardegna non è connessa alle zone tettoniche più attive e quindi non è interessata da fenomeni di sismicità e di deformazione della crosta terrestre.

Si calcola che il costo complessivo della nuova infrastruttura di ricerca, che potrebbe essere realizzata in un tempo compreso fra sei e nove anni, sarà di 1,9 miliardi di euro. Di questi, 5 sono destinati al progetto, 171 alla preparazione, 1,7 miliardi alla realizzazione e 37 milioni l’anno per l’attività. L’Einstein Telescope potrebbe diventare, in Europa e nel modo, quello che il Cern è per la fisica delle particelle, con almeno 1.400 persone attive al suo interno, provenienti da 23 Paesi e 221 istituti di ricerca. Quanto alle ricadute economiche, uno studio dell’Università di Sassari stima che ogni euro speso per l’Einstein Telescope ne genererà 3.2 euro e un incremento del Pil di 1,6 euro.

“Volevo offrire con la mia presenza l’attenzione, la volontà, la dedizione che il governo italiano intende mettere sulla candidatura dell’Italia a ospitare l’Einstein Telescope, volevo che questa volontà fosse chiara”. Così la premier che sottolinea: “il simbolo di questa candidatura è il simbolo di un’Italia che vuole guardare verso l’alto, vuole dire noi siamo capaci di grandi imprese, perché lo abbiamo già fatto molte volte”, l’Italia “è sempre stata capace di pensare in grade” poi a volte è “mancata la consapevolezza e la volontà”. “Per me è difficile incastrare tutto in queste giornate e voglio dire al professore Parisi che se un giorno ci fosse anche un teletrasporto mi candiderei a ospitare anche quello possibilmente a casa mia così risolviamo un po’ di problemi perché sta diventando tutto un po’ complesso”, ha scherzato Meloni.

Ospitare in Italia l’Einstein Telescope è “per la scienza, un enorme balzo in avanti nella nostra capacità di comprendere il cosmo; per la politica è un modo per far tornare la ricerca italiana ed europea centrali. Ce la metteremo assolutamente tutta: è un segnale all’Italia e al ruolo che l’Italia può giocare nel mondo” In Italia, ha proseguito, “abbiamo il luogo perfetto per ospitare l’Einstein Telescope” e accogliere questa grande infrastruttura di ricerca “è assolutamente alla nostra portata, se torniamo a essere un’Italia capace di pensare in grande e di sognare senza dover necessariamente dormire”, ha detto ancora Meloni. “L’Italia sempre stata capace di pensare in grande, quello che a volte ci è mancato sono state consapevolezza e volontà”, ha aggiunto ricordando il fisico Edoardo Amaldi: “quando gli fu offerto di andare a lavorare negli Stati Uniti rifiutò e da quella scelta nate istituzioni fondamentali per ricerca italiana ed europea”. Per Meloni “dobbiamo essere all’altezza di questi pionieri”.

L’Italia è “competitiva per qualità della ricerca e competenze tecnico scientifiche per essere protagonisti non sarà facile la concorrenza è agguerrita” ma “dobbiamo essere ottimisti, l’ottimismo porta alla vittoria”, ha detto Tajani.

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