Cambiamenti climatici, accordo Primo Ventures e LifeGate per lo sviluppo di nuove tecnologie

Primo Ventures Sgr, società di gestione del risparmio indipendente, specializzata in investimenti tecnologici, e LifeGate, società benefit considerata il punto di riferimento della sostenibilità in Italia, annunciano una partnership strategica per l’analisi di trend e investimenti nel settore climatico. Vincere la sfida del cambiamento climatico richiederà investimenti in molteplici ambiti, tra cui uno assolutamente centrale: quello dello sviluppo di nuove tecnologie. Nell’ultimo decennio sono stati investiti a livello globale ogni anno dai 3 ai 5 trilioni di dollari, ma si stima che nei prossimi venticinque anni gli investimenti per mitigare gli effetti del cambiamento climatico cresceranno esponenzialmente fino a raggiungere i 100 triliardi di dollari. 

Ogni attività umana dovrà soddisfare infatti requisiti di sostenibilità sempre più severi, come stabilito dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata da tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite, catalizzando lo sviluppo di nuove soluzioni. L’innovazione nelle tecnologie per l’energia pulita deve accelerare per raggiungere lo scenario di neutralità carbonica (Net zero emissions) entro il 2050. Mentre l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del 55 per cento entro il 2030 può essere raggiunto con le tecnologie esistenti, il percorso di azzeramento delle emissioni al 2050 si basa su tecnologie che non sono ancora mature o comunque non sono ancora commercializzate su ampia scala. Questo vale in particolare nei settori difficili da decarbonizzare come l’industria pesante e i trasporti a lunga distanza.

“La sfida del climate change richiederà uno sforzo tecnologico e finanziario senza precedenti nella storia dell’umanità” – ha dichiarato Gianluca Dettori, presidente di Primo Ventures – “Siamo onorati di poter collaborare con un partner scientifico e concentrato su questo problema come LifeGate, che da molti anni analizza e sviluppa questo settore proponendo soluzioni concrete”. Da uno studio dell’Agenzia Internazionale dell’energia emerge che circa la metà delle tecnologie necessarie per raggiungere gli obiettivi 2050 si trova ancora in fase di startup, sotto forma di prototipo nei laboratori di ricerca o di impianto dimostrativo. Diventa quindi fondamentale analizzare un mercato emergente, che sta rapidamente rivoluzionando la nostra risposta al cambiamento climatico. Il Climate tech a oggi rappresenta il 16 per cento degli investimenti complessivi in Venture capital in Europa, il 10 per cento nel resto del mondo, ma le proiezioni suggeriscono che questa percentuale sia destinata a crescere in maniera significativa nel prossimo decennio. 

“Nel mondo, nel 2022, per ogni quattro dollari di venture capital investiti più di un dollaro è stato destinato a tecnologie di contrasto al cambiamento climatico. Si tratta di circa 50 miliardi di dollari, una somma cresciuta di 24 volte in 10 anni che rivoluzionerà il panorama – spiega Simone Molteni, direttore scientifico di LifeGate –, ma in nessun modo questa notizia deve essere letta come un invito a rinviare la transizione ecologica in attesa di nuove tecnologie. Quello che serve oggi è già disponibile e si deve agire subito per raggiungere il primo traguardo al 2030. Di tempo ne è già stato perso abbastanza”. “Il risparmio sostenibile è l’ultimo tassello di uno stile di vita etico, insieme alla mobilità, all’alimentazione, all’energia. Ma forse è il tassello più importante perché può davvero cambiare le cose. Bisogna dare alle persone la possibilità di scegliere dove investire i propri risparmi per spostare la bilancia del pianeta verso un futuro migliore e più sostenibile”, dichiara Enea Roveda, ceo di LifeGate.

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