Cosmetici con bava di lumache sarde, il Miur finanzia un progetto isolano

Farmaci e cosmetici fatti con la bava delle lumache allevate in Sardegna. Lo studio, frutto della collaborazione tra l’Istituto zooprofilattico della Sardegna (Izs), Università di Ferrara e privati, è stato finanziato dal Miur con 1 milione e 280mila euro per tre anni, classificandosi al primo posto di una selezione bandita dal ministero della Ricerca per studi scientifici sulla chimica verde. Il progetto si chiama “Helix Recovery – Recupero della sostanza mucosa di scarto da allevamenti di chiocciole”: ha superato gli altri 17 elaborati provenienti da tutta Italia.

Coordinatrice e responsabile scientifica dell’intero progetto è Maria Paola Cogoni, del laboratorio di Microbiologia alimenti e acque dell’Izs di Cagliari, mentre per il Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell’Università di Ferrara il responsabile scientifico è Claudio Trapella. “Si tratta di una ricerca in grado di migliorare la qualità della vita delle persone, di fornire al consumatore finale un prodotto tracciabile, sicuro e che risponda ai principi etici nel rispetto degli animali e dell’ambiente – spiega il direttore generale dell’Izs, Alberto Laddomada -. Fra gli obiettivi anche quello di accompagnare allo sviluppo e alla crescita un settore economico dalle grandi potenzialità”. In tempi recenti il secreto mucoso delle chiocciole (comunemente detto “bava”) è stato scoperto dal mercato del benessere tanto da venire ampiamente utilizzato sia per la preparazione di creme e prodotti cosmetici e sia di farmaci, soprattutto sciroppi e
integratori per la tosse. “Le proprietà biologiche di questa sostanza – sottolinea Cogoni – non sono però mai state dimostrate da un punto di vista strettamente scientifico, così come non è chiara la sua composizione e la sua sicurezza sul piano chimico e microbiologico. Affinché l’industria farmaceutica e sanitaria possano beneficiare di una materia prima tanto promettente, è importante quindi che questa sia pura, certificata e di sicura efficacia. Ed è qui che interviene il progetto a guida Izs”.

L’Istituto zooprofilattico, capofila dell’iniziativa, avrà in particolare il compito di redigere dei protocolli di allevamento sperimentale che permettano di favorire il benessere degli animali, ma anche di far sì che producano una secrezione di ottima qualità, attraverso l’analisi delle componenti principali del muco di diverse specie di chiocciole provenienti da allevamenti localizzati in vari territori della Sardegna, e definendo poi uno standard quali-quantitativo di eccellenza. L’accesso al finanziamento messo a disposizione dal bando permetterà quindi alle aziende sarde, che verranno coinvolte e selezionate, di accedere alla ricerca industriale, con prevedibili ampie ricadute sul mercato. I numerosi progetti oggi in commercio, infatti, possiedono concentrazioni diverse della sostanza e schede tecniche più o meno dettagliate. Dalla maggior parte di questi non si evince il territorio di arrivo della materia prima (in buona parte proveniente da Paesi extraeuropei), né le condizioni di produzione e raccolta. Al contempo manca qualsiasi certificazione sulla purezza, al punto che la tracciabilità e la qualità di tali prodotti è sconosciuta. Attraverso una certificazione, questo prodotto di scarto della filiera animale sarà invece utile a incrementare il fatturato degli elicicoltori della Sardegna e potrà servire da volano di innovazione anche per tutti gli allevamenti elicicoli presenti in Italia. L’obiettivo finale del progetto è la creazione di un allevamento sperimentale di chiocciole finalizzato all’estrazione del muco per uso cosmetico e farmaceutico.

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