Al Salone dell’Orientamento di Confindustria con la “net generation” e le incognite del futuro

Il Gruppo Giovani Imprenditori della Confindustria Sardegna Meridionale, in collaborazione con Confocommercio Giovani Imprenditori ed il Contamination Lab ha organizzato la terza edizione del Salone dell’orientamento Orientagiovani 2015 riservato agli alunni dell’ultimo e penultimo anno degli Istituti superiori delle province di Cagliari, Carbonia-Iglesias e Medio Campidano con l’obiettivo di aiutarli ad orientarsi nella scelta del proprio futuro.

Sei gli workshop realizzati in cui gli imprenditori, professionisti e rappresentanti delle istituzioni hanno illustrato alla giovane platea obiettivi ed opportunità offerti dalle singole attività per lo sviluppo dell’isola e del paese: energia, net generation, agroalimentare, mestieri del mare, libere professioni e turismo.

“Il bilancio è più che positivo” ha detto Clara Pili Presidente di Giovani Confindustria Sardegna Meridionale “rispetto allo scorso anno c’è stata una maggiore risposta delle scuole a conferma dell’interesse che suscita questo tipo di manifestazioni. Lo sforzo è quello di cercare di portare ai giovani la nostra esperienza in modo da far capire cosa c’è dietro un progetto d’impresa. Stiamo già lavorando alla prossima edizione con l’intento di allargare  i workshop a nuovi settori come quello delle professioni sanitarie.”

“Non abbiate timore di cambiare, sporcatevi le mani, valorizzate le vostre competenze, ma soprattutto non fermatevi alle prime difficoltà e non smettete mai di studiare”. Questi alcuni dei consigli che sono stati dati durante la giornata di lavoro. “Una delle caratteristiche principali che bisogna avere nel mondo del lavoro è la curiosità”, ha sottolineato Chris Lawrence, fotografo freelance, durante il suo intervento nel workshop dedicato alla net generation. Curiosità che gli ha permesso di imparare tantissimo e che tutt’oggi gli permette di svolgere la sua professione con grande impegno e soddisfazione.

Fondamentali anche i diversi percorsi raccontati. Come quelli di Michela Schivo ed Elisa Deiana, di IdeaMe, nel workshop dedicato alle libere professioni: dopo la laurea hanno iniziato a lavorare per diversi studi di architettura senza però lasciare spazio alla loro vena artistica, e così hanno deciso, dopo l’esperienza di Barcellona, di dar vita al loro studio di grafica e illustrazione. Alessio Calcagni, di Veranu, nel workshop dedicato al settore dell’energia, racconta di aver scelto Ingegneria elettronica perché quando era ancora studente ha ascoltato Renato Soru durante un evento analogo e l’ha fatto innamorare della materia. Oggi porta avanti il progetto Smart Energy Floor e da “fratello maggiore” ha dato diversi consigli su come affrontare e cercare di portare avanti un progetto, coinvolgendo gli amici di modo e documentandosi in modo da aumentare le proprie competenze senza aver paura di fare le proprie scelte. Stefano Casu, di Easy Network e Community manager dell’Open Campus Tiscali, durante il suo intervento, nel workshop dedicato alla net generation, ha sottolineato come spesso la capacità di gestire le situazioni arriva da esperienze che non ci aspettiamo, come il saper cucinare, che ci permette di comprendere la giusta sequenza di un processo, ma anche da lavori più manuali, come fare il meccanico. Roberto Spano di Sardex, sempre nel workshop della net generation, si è soffermato con forza sulla necessità di fare rete, momento che è stato fondamentale per la loro società e di come, facendo rete, siano riusciti a mettere in contatto operatori economici che non riuscivano a parlarsi.

Ma sono state preziose anche le esperienze di Antonio Pinese, di IntendiMe, Silvia Atzeni, di Snuplace, Mario Delitala, di Diapasong, Fabiano Serras, di Garsoon, startup nate durante il percorso Contamination Lab che hanno messo in evidenza come l’ateneo del capoluogo abbia dato l’opportunità di credere in loro stessi e mettersi in gioco.

Net generation, ma anche professioni tradizionali che offrono tantissime opportunità ai ragazzi, valide occasioni di studio e di lavoro per affrontare il domani, anche con nuove forme “trasversali” come l’apprendistato di alta formazione e ricerca, un contratto di lavoro finalizzato a favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro attraverso l’acquisizione di una professionalità specifica caratterizzata dall’alternanza di momenti lavorativi, nella sede del datore di lavoro, e momenti di formazione, all’università. La chiosa finale, la lasciamo a Clara Pili che ha concluso dicendo: “Il mio consiglio è quello di non smettere mai di studiare e formarsi.”

di Alessandro Ligas

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