Fari dell’Anticorruzione su Regione: sotto la lente l’appalto mascherine

La Regione Sardegna è sorvegliata speciale dell’Anac, l’Autorità nazionale per l’anticorruzione. Roba serissima. E pesante. Gli uffici di via Minghetti a Roma hanno puntato i fari su una serie di appalti nazionali legati all’emergenza Covid-19. Tra questi c’è quello da 15 milioni e 110mila euro che la presidenza della Giunta, attraverso la Protezione civile, ha deliberato il 25 marzo 2020 affidando a una società della Capitale la fornitura di quattro milioni di mascherine, di diversi tipi.

Nel file Excel sul sito di Anac il valore dell’appalto pubblico isolano arriva a 15 milioni e 335mila euro. Ma il risultato non cambia: l’Autorità nazionale per l’anticorruzione vuole capire se la fornitura della Sardegna sia frutto di una procedura regolare. Tecnicamente si dice che l’Anac sta attenzionando la Regione. Una fase che è partita come conoscitiva e sta diventando ispettiva, sebbene l’Autorità non abbia mosso ancora alcun rilievo formale. Ma la procedura viene aperta per presunte anomalie. O per escluderle nel caso in cui sembrano esserci i presupposti.

La determina del 25 marzo scorso – clicca qui per consultarla – l’aveva firmata l’attuale Dg della Protezione civile, Pasquale Belloi, fedelissimo del governatore Christian Solinas. Che della Regione è il legale rappresentante e sotto la propria diretta egida ha innanzitutto quelli di Belloi.

La fornitura se l’era aggiudicata la Demar Hospital srl, sede legale a Roma e stabilimento a Reggio Calabria, “in deroga alle disposizioni del Codice degli appalti previste dalle citate Ordinanze 630, 638 e 639 del capo dipartimento della Protezione civile (Ocdpc). In buona sostanza, per via dell’emergenza coronavirus, alle Regioni e alle Aziende sanitarie sono stati riconosciuti poteri straordinari, tra cui l’acquisto di materiale sanitario per fronteggiare l’avanzata dei contagi.

Nel caso della Sardegna, l’ordine da 15 milioni e 335mila euro ha portato a un maxi acquisto così ripartito: due milioni di “mascherine chirurgiche monouso in tessuto-non-tessuto con lacci o elastici” per un importo di 1.860.000 euro Iva esclusa”, è scritto nella determina 106. Poi ecco i cosiddetti Dpi, dispositivi di protezione individuale: un milione di mascherine Ffp2, “filtranti, anallergiche, dotate di sistema di adattamento al volto e sistema di fissaggio posteriore”. Importo: 7.800.000 euro. Infine: un milione di mascherine Ffp3, sempre monouso, ma con maggiori potere filtrante. Costo: 5.450.000 euro. Di qui, appunto, la somma di 15 milioni e 110mila euro a cui è stata aggiunta l’Iva.

Sempre stando alla determina del 25 marzo, l’ordine andava così ripartito: “Prima consegna entro il 31 marzo, con un milione di mascherina Ffp2; seconda consegna entro il 3 aprile con 500mila mascherine di tipo Ffp3 e 700mila chirurgiche – si legge ancora -. Terza consegna il 9 aprile di 500mila mascherine di tipo Ffp3; quarta consegna entro il 16 aprile con un milione e 300mila mascherine chirurgiche”.

I 15 milioni e rotti di fornitura sono stati pagati in quattro passaggi, sempre stando alla determina: 3.777.500 euro più Iva “a titolo di anticipazione al momento dell’affidamento”. Quindi sulla carta quei soldi sono stati versati a marzo. Poi: 5.450.000 euro più Iva “al ricevimento della prima consegna”; 4.551.000 più Iva “a seguito della seconda tranche di avvenuta spedizione con vettore aereo”. Infine il saldo di 1.331.500 euro più Iva “con la terza consegna”. 

Adesso si attende che gli uffici dell’Anticorruzione continuino le verifiche. Come si vede in uno dei file che riguardano la Regione, c’è l’indicazione in arancione, a differenza di Brotzu, Aziende ospedaliero-universitarie di Cagliari e Sassari e Ats che ugualmente hanno fatto gare d’appalto per l’acquisto del materiale sanitarie, ma sono tutte indicate in bianco perché non risultano sospetti di anomalie. La vigilanza dell’Anac ha riguardato in tutta Italia gare per “5,8 miliardi di euro, con un picco degli affidamenti avvenuto tra il primo marzo e il 30 aprile”, si legge ancora sul sito dell’Anticorruzione. Quindi la sottolineatura finale: “Dall’indagine sono emerse criticità che saranno oggetto di specifiche azioni di vigilanza da parte dell’Autorità, eventualmente anche di natura ispettiva”. È il caso dell’appalto della Regione Sardegna sulle mascherine.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share