Rai, i senatori del Pd: “Lingua sarda nel contratto, Orfeo d’accordo”

“Questa mattina in sede di commissione di vigilanza, il direttore della Rai Mario Orfeo ha espressamente indicato la lingua sarda tra quelle che devono essere contemperate nella stesura del contratto di servizio Rai“. Ne danno notizia i senatori sardi del Pd Lai, Cucca e Angioni che avevano sollecitato formalmente l’attenzione della delegazione dem in commissione e del vicepresidente Francesco Verducci, anche sottoscrivendo la interpellanza a prima firma Luciano Uras. “Apprezziamo molto – proseguono i senatori dem – le parole del direttore generale che rappresentano la risposta positiva dovuta al grande lavoro svolto in questi anni dalla nostra delegazione regionale per ottenere il riconoscimento della lingua sarda in Rai e anche alla preoccupazione che il lavoro andasse in fumo dopo l’allarme lanciato dal consigliere Rai Franco Siddi, che ringraziamo per il grande lavoro che sta svolgendo”. “Presenteremo dunque un emendamento al contratto di servizio Rai, in sede di discussione, lavorando congiuntamente con il vicepresidente Verducci e la delegazione Pd – concludono Lai, Cucca e Angioni – per ottenere la modifica formale, ma le parole e l’impegno del direttore generale di questa mattina sono un segnale rassicurante di attenzione e rispetto del lavoro svolto in maniera bipartisan”.

“Apprendiamo la volontà della Rai di procedere alla modifica della proposta del contratto di servizio nella parte che riguarda la difformità in materia di programmazione e trasmissione radiotelevisiva in lingua sarda”, ha dichiarato Uras. “Volontà espressa dal DG Rai, a quanto pare. Apprezzo questa volontà che rimedia al rischio di grave violazione delle disposizioni a tutela delle minoranze linguistiche contenute nella convenzione definita con il Ministero competente per l’editoria. Vigileremo insieme a tutti i parlamentari sardi, certamente di comune accordo tra Campo Progressista e PD, che vada positivamente a buon fine. Si tratta di un atto di giusto riconoscimento della pari dignità tra comunità linguistiche. Tutto questo in attesa della definitiva ratifica della Carta europea delle lingue minoritarie e regionali già istruita e approvata dalle Commissioni Affari Costituzionali e Esteri del Senato”.

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