La Cisl sarda chiederà alla Regione un patto di fine legislatura “per discutere e affrontare alcune emergenze che non possono essere assolutamente rinviate, se non si vuole mettere a rischio la tenuta, sempre precaria, del sistema Sardegna”. Per il sindacato le priorità riguardano “l’accelerazione della spesa su lavoro, opere pubbliche e infrastrutturazioni, l’attuazione del reddito di inclusione sociale, l’avvio delle politiche del lavoro e della formazione, il potenziamento dei livelli di prestazioni a favore degli anziani e della disabilità e l’apertura del confronto con il Governo sul riconoscimento delle aree di crisi complessa”.
La Cisl, inoltre, punta ad avviare l’iter per il riconoscimento dello status di insularità e sollecita un impegno per spendere le risorse finanziarie in capo ai Fondi strutturali europei “nel rispetto dei tempi e delle scadenze (il Piano di Sviluppo Rurale di 1 miliardo e 200 milioni non ha ancora speso un euro) e soprattutto dei bisogni dei lavoratori, delle famiglie e delle imprese”. Secondo il Comitato Esecutivo della Cisl, riunito nei giorni scorsi a Paulilatino sotto la presidenza del segretario generale, Gavino Carta, ritiene che la sottoscrizione di un patto di fine legislatura con la Giunta sia “resa ancora più necessaria e urgente per l’ormai prossimo inizio di un ‘semestre bianco’ in cui la campagna elettorale per l’elezione del nuovo Consiglio regionale rischia di paralizzare ogni vera azione politica”.