Regione Lazio insiste su test imbarchi: “Un positivo su 2 tornato da Sardegna”

Un positivo su due è partito dalla Sardegna con sintomi”. È quanto emergerebbe da un report della Regione Lazio, pubblicato su alcuni quotidiani nazionali. Il rapporto, inviato al Ministero, è stato elaborato dal Seresmi (Servizio regionale per la sorveglianza delle malattie infettive) e dal laboratorio di virologia dell’istituto Lazzaro Spallanzani.

Tra i “764 casi con link epidemiologico alla regione Sardegna”, dal documento emergerebbe che “449 (59%) sono casi con sintomi”. Da tempo la Regione Lazio chiede di effettuare anche in partenza dall’Isola i tamponi agli imbarchi. Dal report risulterebbe, inoltre, che il 43 per cento dei positivi è stato scoperto tramite il tracciamento dei contatti. L’età media dei contagiati, sottoposti a tampone tra il 1° e il 28 agosto, sarebbe di 25 anni. Il 70 per cento degli infetti è rientrato con il traghetto, mentre il 28 per cento in aereo e il 2 per cento con mezzi privati.

Tuttavia, sulla proposta della Giunta laziale di Nicola Zingaretti di fare i test anche agli imbarchi non c’è accordo. Il presidente Christian Solinas ha detto nei giorni scorsi che questa procedura andrebbe usata da tutte le regioni, non solo dalla Sardegna. Sul punto l’Ansa ha sentito l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato. “Per i tamponi purtroppo nessun accordo di reciprocità con la Sardegna. È acqua passata ormai, non per colpa nostra. Noi ce l’abbiamo messa tutta. Stiamo facendo i test qui ed al porto di Civitavecchia, sia agli imbarchi che agli sbarchi. Oggi è una giornata importante, con il più grande drive in che abbiamo, uno dei più importanti d’Italia: lavora h24 e già da ieri ha fatto 500 tamponi rapidi con due esiti positivi. Oggi l’attività di testing è quella principale per fare lo screening e per prevenire i casi asintomatici che sono quelli prioritari”.

Secondo Solinas invece da parte della Regione Sardegna non c’è stata nessuna negligenza. “Se guardiamo i numeri – spiega – sappiamo che fino a luglio la Sardegna aveva 0,3 di sieroprevalenza, un dato certificato dallo stesso ministero della Salute. Ciò significa che nell’Isola il virus non c’era e che qualcuno l’ha portato. E questo perché il governo non ha consentito a questa Regione di avere il certificato di negatività”.

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