Sono 21 gli indagati, fra ex manager e dirigenti, che hanno ricevuto la comunicazione di chiusura indagini, ieri notificati gli ultimi avvisi, della procura di Sassari sugli appalti in proroga, anche per tre anni, per le forniture alla Asl di Sassari. Ora si attende il prossimo passo della procura – come ha anticipato il quotidiano La Nuova Sardegna – per una eventuale richiesta di rinvio a giudizio. L’accusa è quella di abuso d’ufficio. Sarebbero stati, infatti, prorogati illegittimamente alcuni contratti a ditte che fornivano alla Asl, fra il 2011 ed il 2014, dei servizi (dal lavaggio biancheria a erogazione di assistenza) che si sarebbero dovuti invece, secondo gli inquirenti, affidare con nuovi appalti annuali.
“Fra i i destinatari degli avvisi notificati dalla procura ci sarebbe anche Andrea Marras, neonominato direttore generale dell’Area socio sanitaria di Nuoro: sapeva dell’inchiesta a suo carico? E cosa intende fare ora?”, lo ha chiesto la consigliera regionale del Centro Democratico Anna Maria Busia in merito alla chiusura delle indagini della procura di Sassari.
“Premesso che un avviso di conclusione indagini non è una condanna e non è ancora neppure un rinvio a giudizio – ha sottolineato Busia – vorremmo sapere se il dottor Andrea Marras fosse a conoscenza e da quanto tempo delle indagini in corso e delle accuse a suo carico, e cosa intenda fare ora che ha ricevuto la notifica. Chiediamo anche all’assessore regionale alla Sanità, Luigi Arru, e al direttore generale della Azienda unica, Fulvio Moirano, se non ritengano opportuno, per prudenza, rivalutare la posizione del dottor Andrea Marras, considerato che l’accusa è quella di avere prorogato appalti senza gara, e considerata anche la difficile situazione in cui si trova la Asl di Nuoro dopo l’annullamento del Project financing, considerato illegittimo dall’Agenzia nazionale anticorruzione”.