Bacino dei fanghi rossi da ampliare. Ambientalisti: “Fermate quel progetto”

Ambientalisti sul piede di guerra contro l’ampliamento del bacino dei fanghi rossi (Bfr). Un progetto di Eurallumina, l’azienda di Portovesme che lavora la bauxite. Il 21 gennaio è convocata la conferenza dei servizi sul nuovo intervento da cui dipendente il riavvio dello stabilimento.

“La Confederazione sindacale sarda (Css), l’Assotziu Consumadoris Sardigna, Italia Nostra e Isde Medici per l’Ambiente Sardegna hanno depositato nel mese di dicembre 2018 le proprie osservazioni nell’ambito della Valutazione d’impatto ambientale cui il progetto è sottoposto – si legge in riferimento al bacino dei fanghi rossi da ampliare -. Le principali criticità rilevate riguardano la mancata attribuzione di un codice univoco ai fanghi, criticità che si ripresenta anche nel nuovo progetto. Desta pertanto preoccupazione l’impatto sulla salute pubblica dell’intero progetto, localizzato all’interno di un sito d’interesse nazionale per bonifica (Sin), dove diversi studi epidemiologici hanno evidenziato l’esistenza di una situazione sanitaria problematica”.

Gli ambientalisti precisano ancora: “È la stessa società a rivelare che, al momento, non è possibile attribuire una tipologia di rifiuto ai fanghi. Non è dunque dato sapere se, qualora appartengano alla categoria dei rifiuti pericolosi, rientrino nei limiti di ammissibilità in una discarica per rifiuti non pericolosi, come quella proposta. Non è nemmeno chiaro se gli eventuali rifiuti pericolosi possano essere considerati stabili e non reattivi. Un discorso analogo per le ceneri della centrale Eenel che, stando al progetto, dovranno essere conferite nel Bfr in un quantitativo pari a 81.500 tonnellate annue. Dalla documentazione depositata si evince, infatti, che finora non si è proceduto alla caratterizzazione delle ceneri. Simili carenze rendono improcedibile la Valutazione d’impatto ambientale. Altre criticità riguardano le metodologie di elevazione delle nuove discariche”. Di qui la richiesta di uno stop al processo autorizzativo. Il documento è stato firmato dai rispettivi rappresentanti delle associazioni, Giacomo Meloni, Marco Mameli, Domenico Scanu e Graziano Bullegas.

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