I conti correnti erano stati congelati perché riconducibili indirettamente a Oleg Deripaska, uno degli oligarchi russi sanzionati dall’Ue dopo l’avvio dell’invasione dell’Ucraina. Il provvedimento è stato impugnato dalla società – la multinazionale Rusal, proprietaria di Eurallumina nel Sulcis – e il Comitato di sicurezza finanziaria, organo del ministero dell’Economia e delle finanze, ora ha sbloccato i conti. Facendo tirare un respiro di sollievo ai lavoratori, che rischiavano di non poter ricevere gli stipendi. E lo stesso progetto di riavvio degli impianti sarebbe stato compromesso.
“L’azienda ci ha appena comunicato che il Comitato per la sicurezza finanziaria ha accolto l’istanza per lo scongelamento dei conti correnti dedicati della società; si tratta a questo punto di attendere i tempi tecnici strettamente necessari affinché, una volta processato, le somme possano essere movimentate e dar finalmente corso ai pagamenti degli stipendi della mensilità di luglio”, fanno sapere la Rsa dello stabilimento insieme con Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec.
“Da quando è sorta la problematica ci si è subito attivati senza sosta e coralmente affinché se ne potesse venire a capo quanto prima – osservano i sindacati -. Si lavorerà successivamente a stretto giro affinché tale assurdo provvedimento che ha creato importanti ripercussioni sulle finanze delle nostre famiglie non debba ripresentarsi e che l’operatività finanziaria aziendale possa proseguire con la più che doverosa certezza”.
