Ancora braccio di ferro tra la multinazionale Glencore e il Governo. Dall’incontro al ministero delle Imprese sulla vertenza Portovesme, alla presenza della sottosegretaria Fausta Bergamotto, dei vertici della multinazionale Glencore e dell’amministratore delegato della Portovesme srl, Davide Garofalo, “sono emerse posizioni considerate non rinunciabili da entrambe le parti”. Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha espresso “profonda delusione e preoccupazione per l’intransigenza mostrata da Glencore”.
La multinazionale non ha acconsentito alla ripresa della produzione. Bergamotto ha dichiarato in proposito: “Il problema non è solamente il costo dell’energia, quanto la necessità per il gruppo Glencore di mettere in campo un progetto di riconversione che vada verso l’economia circolare, come hanno affermato i presenti. Noi siamo pronti ad aiutarli per la riconversione industriale, ma occorrono garanzie per il presente e per il futuro dei lavoratori, che allo stato non ci sono state evidenziate. Pertanto convocheremo un tavolo al ministero il prossimo 12 aprile“, ha concluso la sottosegretaria.
Secondo quanto emerso dalla riunione, la Glencore ha ribadito di non voler abbandonare il sito industriale e che lo studio di fattibilità per la riconversione dello stabilimento del Sulcis sarà presentato entro la fine di maggio. A Christian Solinas non è bastato, tanto che ha dichiarato: “Dopo decenni di impegno delle istituzioni, in termini di risorse finanziarie e tutela ambientale, non possiamo accettare che le scelte della multinazionale condannino un polo strategico alla scomparsa, e con esso migliaia di lavoratori alla disperazione. Dalla Glencore ci attendevamo parole chiare che non sono ad oggi arrivate”.
L’unico esito possibile, per Solinas, “è il mantenimento delle attività e di tutti i livelli occupazionali fino all’avvio di un processo di riconversione industriale del quale attendiamo di conoscere il progetto, e per il quale non possiamo che confermare il nostro sostegno in presenza di solide garanzie. La Regione parteciperà agli incontri programmati nei prossimi giorni, a garanzia dei lavoratori ma anche in difesa di un polo industriale vitale per il Sulcis e strategico per la Sardegna e per l’Italia”.
Anche la Rsu della Portovesme ha espresso un giudizio “fortemente negativo. Le organizzazioni sindacali prendono atto di quanto comunicato dall’azienda e di quanto espresso dal Governo, riconoscendo in sintesi che il Governo non ha messo in campo nessuno strumento aggiuntivo sufficiente per il calmieramento dei prezzi e l’allineamento alle regioni peninsulari. Con rammarico prendiamo atto delle dichiarazioni da parte della Regione, la quale continua a sostenere che il problema energetico sia superato. L’unico aspetto che possiamo ritenere positivo – conclude la Rsu – è la creazione di un tavolo tecnico tra Glencore e Mimit, che con tempistiche certe non vanno oltre il 30 giugno 2023, per la determinazione di una “strategia” comune affinché l’eventuale piano di riconversione dello stabilimento verso nuove produzioni possa avvenire con la massima garanzia per tutte le lavoratrici e tutti lavoratori”.