Olio di semi, zucchero e burro. Sono questi i tre prodotti alimentari che hanno subito i maggiori rincari in questo Natale 2022 che, prima di tutto, ha portato un carrello della spesa decisamente più oneroso rispetto all’anno scorso.
I dati sulla maggiorazione dei prezzi sono stati elaborati da Codacons, l’associazione dei consumatori che ha stimato in 612 milioni i maggiori costi a cui sono andati incontro gli italiani per preparare il cenone di Natale, il pranzo del 26 e la tavolata di Santo Stefano
L’olio di semi è in cima alla lista con un aumento del 51,4 per cento; il costo dello zucchero è cresciuto del 49,6%, mentre il burro del 41,2. Rincari anche per riso (+35,4%), farina (+23,6%), uova (+21,7%), pasta (+23,6%) e pane (+16%)”. Non è finita: “Mettere la carne in tavola a Natale costerà in media il 10,5% in più, con punte del +18% per il pollo, mentre per un pranzo a base di pesce la spesa sale in media del 10%”, spiegano ancora dall’associazione.
Non si salvano frutta, verdura e bevande. Carote, zucchine e pomodori hanno registrato un prezzo medio cresciuto del 15,2% con punte del 19% per insalata e cavoli“. Più 13,3% per le arance. Anche il costo del brindisi è lievitato: il vino è rincarato del 6%, i liquori a +5,5%. Sullo spumante il maggior aumento con un +7,3%.
Codacons ha fatto la fotografia dei prezzi anche sui regali: è venuto fuori che per acquistare una macchina da caffè si è speso in meno il 17,9 per cento in più rispetto all’anno scorso. Per macchine fotografiche e videocamere il costo è salito del 19,9, per i Dvd del 23,6.