Un crollo dell’occupazione di dieci punti in un anno fra gli under 29, mentre la precarietà, sempre per questa fascia di popolazione, schizza al 90,1%. Sono preoccupanti i dati del mercato del lavoro riferiti alla Città metropolitana di Cagliari, sul 2024, forniti dalla Cgil cittadina in occasione dell’avvio della campagna referendaria, che dal 12 aprile vedrà il sindacato impegnato su tutto il territorio provinciale nella sensibilizzazione al voto dell’8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza.
“L’8 e il 9 giugno possiamo davvero cambiare le leggi sbagliate che hanno scardinato il diritto del lavoro, in particolare dal jobs act in poi – spiega la segretaria generale della Cgil Cagliari, Simona Fanzecco -. Se i cittadini e le cittadine andranno a votare e vincerà il sì, dal giorno dopo milioni di lavoratori e lavoratrici in tutta Italia avranno più stabilità, più tutele, più sicurezza nel lavoro”.
Tornando al mercato del lavoro nella Città metropolitana di Cagliari, secondo i dati Istat elaborati dal centro studi della Cgil, nel 2024 – pur mantenendo il tasso di occupazione più elevato (60,8%) rispetto alla media regionale (57,7%) e alle altre province – è l’unico territorio a vedere una contrazione dell’occupazione nel confronto con il 2023 (-0,9% a fronte di una crescita media nell’isola dell’1,6%).
La contrazione è legata soprattutto alla componente femminile che, dopo aver trainato la crescita del tasso di occupazione nel 2023 nel confronto con il 2022, perde nel 2024 quasi due punti percentuali. Si passa nel dettaglio dal 56,7% al 54,8%, ampliando nuovamente la distanza tra i generi (è del 67% il valore per gli uomini in crescita dello 0,2%). Oltre le donne, a contare una riduzione del tasso di occupazione sono soprattutto i più giovani, già più bassa della media regionale: tra i 15 e i 24 anni si passa dal 20,4% del 2023 al 12,8% del 2024, e non va meglio a chi, per età (18-29 anni), dovrebbe aver finito percorsi di studi (in questo caso tasso di occupazione si riduce dal 40,3% al 31,5%).
Diminuisce il tasso di disoccupazione, che passa dall’11,6% al 9%, ma questo dato deve essere letto attentamente anche a fronte dell’aumento del tasso di inattività, in quanto chi non cerca lavoro, né è disponibile a lavorare, non rientra per definizione tra i disoccupati. La Città metropolitana di Cagliari infatti è l’unica area, insieme al Sud Sardegna (che però segna un +0,5%) in cui cresce l’inattività di 3 punti percentuali (da 30,2% a 33,2%). Anche in questo caso sono più le donne a mettere in stand by la ricerca di un lavoro.
E mentre diminuisce l’occupazione, aumenta la precarietà: dai dati Inps sulla Città metropolitana si evince come tra le nuove assunzioni i contratti stabili pesino per l’11,7%, -2,6% rispetto al 2023. L’86,7% sono contratti a termine, in somministrazione, stagionali o intermittenti (erano l’83,5% nel 2023). Anche questi dati confermano la maggiore vulnerabilità di donne e giovani che lavorano meno ma sono anche più precari: fra gli under 29 si registra il 90,1% di contratti precari, mentre la quota di assunzioni a tempo indeterminato è del 9% per le donne (in calo di quasi 4 punti percentuali) e del 5,8% per gli under 29, in contrazione dall’8,5% del 2023.
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